Il gesuita Karl Rahner

Simone D'Aurelio

(5 min. lettura)

Nessuno come Karl Rahner ha mai avuto tanta influenza negli ultimi secoli della Chiesa, lui è in assoluto l’uomo di riferimento più importante di tutto il panorama cristiano dell’ultimo secolo, ed è colui che ha dato il via alla “svolta antropologica” e volente o nolente uno dei più grandi protagonisti di una rivoluzione religiosa nel cristianesimo, l’uomo chiave per importantissimi cambiamenti esplosi nel corso dei decenni. Karl Rahner è il personaggio più influente in assoluto nel mondo ecclesiale degli ultimi tempi. I suoi testi invadono i seminari, e chi studia con Rahner a sua volta è prima seminarista, poi sacerdote, in seguito vescovo, poi cardinale ed infine papa. La sua influenza teologica è fortissima, ma lascia moltissimi spiragli d’ombra. Il personaggio in questione infatti ci riserva un modo di fare teologia ambiguo, del tutto orizzontale. Per essere più chiari: “Nei suoi confronti non è stata emessa nessuna condanna, nonostante i numerosi e fondamentali punti contrari alla dottrina cattolica. […] Egli si rifà a San Tommaso, ma stravolgendolo. Padre Cornelio Fabro dice che “travisa” e “contorce la speculazione tomista e che “ha distrutto la metafisica tomista e messo in crisi il pensiero cattolico” portandolo “allo squallore di antropologa esistenziale”” (Stefano Fontana, La nuova chiesa di Karl Rahner, Fede e cultura, 2017, pp. 8-9) Nonostante riteniamo che Karl Rahner sia un teologo cattolico, come analizzato da Stefano Fontana il suo modo di fare filosofia è protestante, e così anche la sua teologia ha molti punti in comune con il protestantesimo (1). Inoltre la sua teologia non punta a dire qualcosa su Dio, dalla metafisica passiamo all’esistenzialismo, per rinchiudere Dio del mondo, per Rahner non è importante ciò che dicono 2000 anni di tradizione, ciò che hanno detto i santi, gli apostoli, i papi, i grandi padri e dottori della Chiesa, per Rahner c’è bisogno di “inseguire il mondo”, di imparare dal mondo e di farsi ammaestrare dal mondo in un rapporto paritetico (o di sudditanza). Per il teologo Gesuita la conoscenza vera non esiste, ciò che è possibile è solo interpretrare, il che riduce Dio a domanda, a un interrogativo tra interrogativi continui “La conoscenza si riduce a interpretazione […] il sapere sarà solo un battito tra opinioni” (Ivi, p. 23). Non stupisce che in tutto questo se la conoscenza di Dio rimane in senso puramente interrogativo e orizzontale, non stupisce vedere grandi pupilli di Rahner aprire a qualsiasi cosa nella Chiesa. Non trovando nulla di oggettivo, la Chiesa per trovare la sua identità deve inseguire il mondo, essere il mondo, corteggiare e vivere sotto il mondo. La storia sacra e la storia profana arrivano a occupare lo stesso livello, non vi è una storia tra Dio e l’uomo: “La storia della salvezza coincide con la storia dell’umanità e non si dà quindi distinzione tra storia profana e storia sacra. Dio non ci parla direttamente,dandoci delle verità concettuali o dei precetti, ma tramite eventi storici. Possiamo dire tramite il mondo. Dio si rivela nel mondo e nella storia, Dio si rivela nell’esistenza dell’uomo. È sbagliato pensare alla rivelazione come a una Parola che ha squarciato la storia e che ci viene proposta come immutabile ed eterna. Per Rahner la rivelazione è un processo in cui il rapporto con la parola di Dio è sempre indiretto. Se voglio conoscere cosa Dio vuole da me devo guardare non Dio ma il prossimo. [..] Dio si rivela dappertutto e a tutti” (Ivi, p. 17). Se Dio è rivelato a tutti in tutto vi è tutto su un monolivello, e l’intera storia di Abramo, dei profeti e della rivelazione in fondo non ha senso. Non c’è nulla di oggettivo in Dio, l’Essere non è accessibile, neanche in una minima parte, non si può dire nulla su nulla, ciò che rimane del cristianesimo è domanda nella domanda, e un rapporto frontale con l’altro per conoscere soggettivamente Dio, un Dio diverso e relativo. Per Rahner Dio si esprime in forma di domande (nel soggetto) e non di contenuti. In questa impostazione la dottrina deve scomparire, o mettersi totalmente da parte perché essa non rappresenta una parte della rivelazione di Dio per l’uomo, perché la Chiesa in uscita è nella ricerca di Dio nel mondo, vi è escluso l’asse verticale e rimane solo quello orizzontale. Ed è normale che Rahner si schiera anche a favore dell’aborto e delle convivenze fuori dal matrimonio, perché è la Chiesa che si fa alunna in base a ciò che sceglie il mondo, ed è normale che il proselitismo diventa una sciocchezza perché le verità del mondo sono anche verità divine: “L’idea della conversione comporta che ci sia qualcuno che ha una verità salvifica da dare a un altro che non c’è l’ha. Ma questa situazione non si da per nulla dal punto di vista di Rahner” (Ivi, p. 47). Insomma tutte le verità si equivalgono, che siano di atei, di religiosi di ogni sorta, tutto è uguale in tutto a quanto sembra, tolta la verità rimangono le pretese di verità. Ma anche il modo di concepire il peccato, non essendoci rapporto con l’essere con la verità, ma avendo solo domande anche il peccato entra in una dimensione relativa e di conseguenza logica anche il bene diventa relativo; seguendo questo ragionamento tutto annega dalla domanda nella domanda, dove la risposta diventa anch’essa domanda. Come tutti i turbo-modernisti anche per Rhaner l’inferno non c’è o è una sorta di mito, ma per Rahner anche i miracoli e qualunque prospettiva metafisica rappresentano un problema da evitare, a questo punto non rimane nulla del cristianesimo se non una religione senza volto. Per Rahner la Chiesa non è neanche tenuta a convertire o a dare precetti, ma solo a formare le coscienze. I suoi scontri con grandi religiosi e teologi del calibro del card. Siri e di Cornelio Fabro e molti altri la dice lunga sul teologo gesuita, che arriva a una prospettiva metafisica praticamente atea, infatti seppur riconosce un altro Essere non lo distingue dal mondo ma lo fonde nel mondo, è solo nel mondo che è possibile conoscere l’essere.

(fonte immagini e altri piccoli approfondimenti https://www.vanthuanobservatory.org/la-teologia-di-karl-rahner-e-leutanasia-della-dottrina-sociale-della-chiesa-apriamo-una-discussione-sulla-teologia-di-rahner/)

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