Ma cosa c’è a Sanremo? Sarà blasfemo? No assolutamente! Guai a dirlo.

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

L’appuntamento con Sanremo è un appuntamento con milioni di italiani, un bacino di utenza spaventoso ogni anno, dove filtrano di continuo dei messaggi, che vengono visti da un pò tutti, ma c’è qualcosa di strano, c’è in questo Festival infatti un messaggio implicito o esplicito che da anni si ripete. E questo per la precisione è un messaggio antireligioso, specialmente anticristiano, che si ripete “casualmente” da anni e anni nel festival più seguito dagli italiani; infatti in ogni Sanremo, succede qualcosa che sfregia in modo forte i religiosi cristiani (strano che in tanti anni di festival nessun autore si accorga di queste continue e ripetute coincidenze!). Passiamo da Virginia Raffaele che pronuncia “Satana Satana Satana” con una scena molto inquietante nell’anno 2019, dove poi interpellata fa la gnorri, facendo finta che non ha capito di cosa si parla, ignorando il dolore causato a tutte le persone che hanno avuto a che fare con entità maligne su cui non scherzare. Ma se urlare satana a squarciagola è poco, nell’anno successivo troviamo il buon Roberto Benigni che si improvvisa esegeta e spiega in pochissimo tempo il Cantico dei Cantici, quest’ultimo diventa un cantico per le orge. Da una doppia visione tradizionale del cantico (spiegata da tanti importanti teologi), Benigni ci fa capire che per lui (e indirizza il suo messaggio a noi) il Cantico dei Cantici va letto in un solo modo, totalmente freudiano: il Cantico dei Cantici per Benigni è un’inno al sesso, non c’è nulla di spirituale di sacro, non vi è la promessa e il riscatto, non vi è il patto d’amore tra Dio e il suo popolo. Insomma migliaia di anni di studi teologici si fanno da parte, per il signor Benigni, che straccia tutta la teologia e la tradizione cristiana (che passa anche per questo testo dell’A.T.) per insegnare in parole povere che il cristianesimo è (o deve diventare) semplicemente un incrocio tra la filosofia di Freud e il politicamente corretto new age. Altro schiaffo ai cristiani! E sempre nel 2020 Fiorello apre da prete il festival in chiari toni irrisori.   Ma se il 2019 va male, così anche il 2020, cosa ci riserva il 2021? Nulla di buono, statene certi. Infatti è la volta di indossare la corona di spine per il buon Fiorello, che stranamente si ispira di nuovo a screditare simboli cristiani, insieme a un’Achille Lauro che piange sangue e che si richiama di continuo al mondo cristiano con testi però totalmente dissonanti. E nel 2022? Sempre Achille Lauro si auto-battezza, con quella che è ormai una provocazione, una derisione neanche più velata deridendo apertamente il mondo dei sacramenti cristiani. C’è un voler continuo ridicolizzare di fronte a milioni di spettatori ogni aspetto del cristianesimo, a questo punto alcune domande sono doverose: 1 se al posto del cristianesimo in prima tv, di fronte a milioni di spettatori si perculava il buddismo, l’ateismo (perchè volente o nolente anche il non credere richiede una fede), o se gli ospiti si divertivano a ridicolizzare il Corano, che effetto mediatico avremmo avuto nel nostro bel paese? 2 si parla sempre di politicamente corretto, si vietano parole, si impostano nuovi termini e si arriva a cercare sempre di non offendere nessuno. Se al posto della categoria dei cristiani, di fronte a quasi tutta l’Italia, nel più grande appuntamento nazionale con il grande festival della musica italiana, venivano presi in giro / ridicolizzati per anni persone che si ritrovano inquadrate in una determinata categoria (di pensiero, di idee, di valori, e via discorrendo) queste ultime si possono sentire offese? Domande vane, in uno show vano che fa politica e pseudocultura, e di tutto fuorchè portare buona musica, chiamando personaggi che sono semplici icone culturali volute dell’ordine dominante e non artisti.

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