Una questione di principio l’aut-aut decisivo

Simone D'Aurelio

(4 min. lettura)

Tutti si saranno chiesti almeno per un attimo qualcosa sull’esistenza di Dio, chi non riesce a trovare risposte, chi si è fatto un’idea fumosa, chi ha stabilito che esiste e chi no. Sono certo che in molti avranno riposto tutto questo tra gli argomenti impossibili da affrontare, o non importanti, in realtà vi invito a riflettere attentamente perchè siamo all’esatto opposto rispetto a entrambe le risposte. L’esistenza di Dio è dimostrabile, date le evidenze logiche, razionali, metafisiche, storiche e scientifiche, acquisite nei vari anni. Ho spiegato tutto molto bene nel mio libro, lavorando in modo serrato sull’ateismo e dimostrando che esso è un pensiero scorretto, illogico e irrazionale, e metafisicamente impossibile, ma è anche sul piano scientifico improponibile. Arrivati a questo punto in molti diranno che poco cambia, che Dio esista o no, invece è l’esatto opposto, questo è il primo grande interrogativo con cui deve confrontarsi l’uomo. Perché l’uomo è coinvolto in tutto e per tutto in questa domanda e tutto cambia in base alla risposta. Parchè se Dio non esiste, l’uomo non ha senso, non ha scopo, se non quello che si dà in modo autonomo, ma non ha un vero scopo oggettivo universale, ontologico, se Dio non c’è non esiste giustizia, la nostra giustizia non è mai totale, proviamo a fare giustizia, ma per quanto ci proviamo commettiamo errori giudiziari, non siamo neanche in grado di soppesare una perdita che ha un valore potenziale infinito, non abbiamo un metodo positivo nelle nostre sentenze, la giustizia umana ha una parte imperfetta che porta con sé, se Dio non c’è la vita è allora davvero un arraffa-tutto e godi il più possibile come ci paventa da anni il mainstream “tanto la vita è una sola” (bella petizione di principio), se Dio non esiste, nulla ha davvero valore, se non in chiave assolutamente soggettiva, se Dio non esiste siamo allora delle scimmiette un po’ evolute e dobbiamo solo provare a rincorrere tutti i nostri desideri, se Dio non esiste è lecito cercare quella concezione moderna di pseudo-libertà che è il rapporto tra ciò che voglio fare / ciò che posso fare, se Dio non esiste non ci sarà mai giustizia per ogni morto, per delle stragi, dove l’assassino la fa franca, o dove anche se viene catturato, non espia la sua colpa, se Dio non c’è non ci sarà mai giustizia per ogni lacrima, per ogni torto, per ogni singolo atto, per ogni pena vissuta su questa terra. Se Dio non esiste non ha senso nulla “sotto il sole” né la fatica, né il bene, né il male, qualsiasi scelta non ha senso, tanto finiremo per dissolverci nel nulla cosmico, se Dio non c’è allora in fondo va bene tutto, qualsiasi cosa viene fatta, non esiste una vera etica, non esiste bene e male, in fondo è solo tutto il risultato di biologia e di mentalità relativa del momento, se Dio non c’è ogni gesto è inutile, se Dio non c’è non ci rimane che darci alla pazza gioia più assoluta in tutte le ideologie e radere al suolo chiunque vuole dettare qualche regola morale, se Dio non c’è si sono sbagliati migliaia anzi milioni, anzi miliardi di uomini che si sono fatti religiosi o che hanno creduto in un altro Essere, che non è il mondo. Se Dio non c’è allora l’universo (o multiverso) è l’unico essere e ci troviamo in un’eterna contraddizione scientifica, filosofica, metafisica, esperienziale e razionale, se Dio non c’è nessuno mai avrà davvero piena giustizia, non ci sarà un equo giudizio per i più grandi carnefici della storia umana e i più grandi traditori, da Hitler a Stalin, da Caino a Giuda Iscariota, da Elisabetta Bathory a Jack lo Squartatore, la storia è piena di vittime, di soprusi, di distruzione, di perversione, di male fatto su vittime che non potranno mai più parlare e tutti questi in fondo l’hanno fatta franca, se Dio non c’è la natura umana non ha senso, è qualcosa di relativo che può cambiare e mutare. “Se Dio non esiste tutto è permesso”: Dostoevskij ci aveva visto bene, tutto è lecito senza Dio, non ha senso il tempo, perché non vi è una vera prospettiva, tutte le speranze si arresteranno con la morte, possiamo tornare a concepire il tempo con il cerchio come nel mondo greco, non vi è una scansione e una sovrapposizione di tempi come nel cristianesimo, se Dio non vi è i giorni non hanno senso, non vi è bisogno della domenica, del weekend, nessun giorno deve essere festivo o feriale, le feste non hanno senso, le sepolture non hanno senso, tutto diventerà polvere o concime, tutto è lecito senza Dio, perché nulla ha senso, la proprietà privata che ha senso in una prospettiva monoteistica non ha importanza nell’ateismo, se l’uomo è questo la sua ricerca di giustizia, di vera giustizia, è inutile, la sua ricerca metafisica, di principi, di valori, di spiegazioni sulla realtà è insignificante.

(link articolo parte 2)

Photo by Isabella and Zsa Fischer on Unsplash

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