Una questione di principio, l’aut-aut decisivo pt.2

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

(link articolo parte 1)

Nessuno nota che Dio è “l’Indisponibile per eccellenza” (Stefano Fontana, “Chiesa gnostica e secolarizzazione. L’antica eresia e la disgregazione della fede”, Fede e Cultura, 2018, pag. 36), chi fa un percorso a fianco di Dio fa un percorso che salva l’assoluta soggettività dell’uomo ma va verso anche l’oggettivo, e soprattutto verso l’indisponibile, e verso il senso. La società di oggi cammina in maniera opposta, non tollera nessun valore, se esistono pseudo valori sono artificiali, non esiste natura, non esiste meta, e in fondo non esiste senso, è tutto un gioco soggettivo dell’uomo. Se Dio, ovvero la fonte della verità, non vi è, allora abbiamo solo la verità soggettiva, dunque non esiste, allora non ha senso neanche cercare un valore, un principio, e non ha neanche senso la speculazione filosofica, non ha senso nulla. L’unico garante dei valori, e che può garantire un ordine, è Dio stesso, perché se esso non vi è questi rimarranno per sempre indefiniti e sfumati, non avranno un principio saranno destinati a rimanere nell’archivio soggettivo della mente della persona, se vi è una verità, se vi è una giustizia, se vi è un valore, l’unica strada possibile è Dio, che rappresenta l’apice di ogni cosa. Se Dio esiste la natura umana ha un senso, la vita, l’uomo, l’universo è ordinato e ha un suo motivo, vi è un ordine su tutto, esistono i valori e possiamo viverli nel limite della nostra soggettività, se Dio vi è, la storia umana ha senso, se Dio c’è il senso è preservato, è a sua volta l’indisponibile per eccellenza che dà il via a ogni indisponibilità. Se Dio esiste vi è vera fratellanza, uguaglianza e fraternità, che ci può accomunare e vi sono tutti i presupposti naturali per fondare una società basata sul Bene, ed esiste quindi il bene, il bello, il brutto, la giustizia, altrimenti tutto sarà sempre un presupposto artificioso. Se non esiste Colui che È, la fonte vera fonte dell’essere, è inspiegabile come vivano gli altri esseri contingenti. Se vi è il facoltativo vi deve essere il necessario, se vi è il meno vi deve essere anche il più. Se Dio vi è copre tutto l’uomo, non solo un aspetto del suo essere, e non solo un giorno, un’ora della vita, Egli non copre solo l’aspetto filantropico, non può essere qualcosa di parziale o una divinità territoriale come quelle delle antiche tribù i cui ruoli erano prestabiliti e frammentati, se Dio vi è ha senso il termine famiglia, vi è una sessualità e una natura ordinata di fronte a Lui, se Dio vi è ha senso il matrimonio come promesse di fronte a Dio e lo sposo/a, se Dio vi è ha senso seppellire i morti, se Dio vi è ha senso ogni preghiera che c’è stata nel mondo, e ogni pensiero che riconduce anche in modo latente a Lui, se Dio vi è ha senso la coscienza, ha senso la legge naturale inscritta in noi come risposta, se Dio vi è ha senso proteggere la vita, se Dio vi è ha senso il celibato del sacerdozio, se Dio vi è hanno senso migliaia di anni e milioni di pagine e di studi religiosi. Se Dio vi è la sua Giustizia non può essere parziale come la nostra, se Dio vi è la sua giustizia è totale ed eterna, non legata alla corruzione, al tempo, a questo o a quello, se Dio vi è allora è davvero Santità Assoluta. Se Dio vi è essendo l’Assoluto copre tutti le angolazioni dell’uomo e lo ordina a sé, vi è un Bene per tutto l’uomo sotto ogni aspetto, una strada lucente per vivere ogni cosa ordinatamente e in modo giusto, il lavoro, la famiglia, le amicizie, il tempo, il proprio corpo, se Dio vi è allora è giusta la sua eterna battaglia contro gli idoli, contro chi divinizza il lavoro, contro chi si attacca ai beni materiali, chi diventa schiavo della lussuria, chi vive disordinatamente la sua sessualità, chi viola la Legge. Dio è tutto o niente, cari amici, ma tutto ruota intorno a questo.

Photo by Carlos Magno on Unsplash

Comments (1)

Comment ReplyCancel Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev Post Next Post