Identikit del globalista-neoliberale

Simone D'Aurelio

(3 min. di lettura)

Il globalista di oggi, ergo l’uomo dalle mille contraddizioni, vive una filosofia molto ben definita che lo caratterizza, e su cui bisogna prestare attenzione. Il primo aspetto interessante della popolazione radical-arcobaleno o globalista-europeista (due mondi molti affini) è designata dal totale disprezzo verso il passato, sotto ogni punto di vista, da quello storico a quello filosofico, da quello teologico fino a quello scientifico. Il globalista di oggi è allergico alle tradizioni, a qualsiasi tipo di eredità, se non quella economica, e vede nel passato solamente della logomachia. Entrando nella quaestio facti tutto ciò che è alle nostre spalle è per l’uomo postmoderno un peso di cui sbarazzarsi, anche a livello di trascendenti e di concetti (primo tra tutti il giudizio sulla condotta umana, la nozione di bene e male, il concetto di verità ecc. ecc.).

Guardando attentamente la situazione possiamo vedere come la base illuminista, superba e autoreferenziale, lo porta a pensare esclusivamente confidare nello scientismo, nella teofobia, e in una promessa di base umanistica che non si realizza mai da secoli: dal marxismo con i suoi 100 milioni di morti, fino al neoliberismo cosmopolita quale ultima e vacua promessa per “civilizzare” (ergo colonizzare) ogni popolo, esportando la cancel culture,la democrazia non rappresentativa e una base sociologica distopica funzionale ai mercati e utile a rendere l’uomo un’individuo senza volto. Le promesse universali profondamente atee, prometeiche e pretenziose non si realizzeranno mai totalmente sulla terra, e specialmente senza una premessa valida alla base che precede questi profondi postulati verso l’umanità; gli antichi eroi avevano capito che senza passato non c’era futuro. C’è per il globalista neoliberale anche una profonda diffidenza per la cultura, dove il suo modo di vedere il mondo è filtrato tramite i film di Hollywood, con una falange di menti e di artisti che è totalmente politicizzata e che non ha nessuna voglia di confrontarsi con l’alterità. Per queste persone esiste solo la loro etica, le religioni vanno filtrate secondo la loro mentalità, così come vanno interpretati a senso unico i concetti di libertà uguaglianza e fraternità che essenzialmente sono diventati l’opposto di ciò che erano in principio, lo stesso si dica per la concezione della vita e della verità.

C’è un’orrendo odio latente contro la diversità, e nonostante si predica verso la famosa open society in realtà si arriva a umiliare ogni frontiera e ogni identità che non si ritrova nel brano di Imagine e nei progetti degli oligarchi che oggi guidano l’europa, dove l’uomo deve viaggiare insieme alla merce e dove si arrivano a mortificare tutte le differenze, infatti nel realizzare la società delle transazioni finanziare i flussi di persone vengono utilizzati solo per questioni di mercato di concorrenza, in cui ogni uomo deve omologarsi di fronte al relativismo assoluto in nome di una cultura superiore sul piano umanistico, mentre su quello politico deve essere sempre totalmente obbediente. Il totale distacco verso la classe bassa e media rende il piano diabolico, infatti si è arrivati a un punto tale che il vero globalista neoliberale ormai anche se povero disprezza tutti i suoi pari, ed elogia l’elitè che a sua volta li reputa semplici schiavi a cui togliere ogni diritto, nonostante vengono etichettati sempre e solo come “filantropi”. Ma non c’è solo questo il vero neoliberale global capitalista è un suddito perfetto dato che lui ormai non vota più (o vota sempre e solo una opzione), e pensa agisce e ragiona in termini politici e post-filosofici solo secondo quanto gli viene detto, sulla base di slogan, per lui quindi non esiste il dibattito politico in se per se, e c’è sempre un fideismo cieco nei confronti delle istituzioni ritenute infallibili insieme a tutti gli adorati capi arcobaleno quali presunti semi-divinità che rendono la terra l’ideale della Citta del Sole.

L’ultima facciata che caratterizza questa fazione è la totale apatia e atarassia nei confronti dell’altro, in termini di presunti diritti, in termini di scelte, e in tutte le ottiche possibili. Tra i “diritti” individuali e la razionalità economica quale valore ultimo c’è la voglia di creare un pacifismo completo e anche una società di uomini totalmente distaccati tra loro, dove il noi è rimpiazzato da un visione totalmente solipsista, almeno per quanto riguarda la parte sociale, mentre per la parte amministrativa e politica l’io deve cedere il passo al “loro”, ovvero alla suprema autorità statale, e anche in questo caso l’alterità, il tu viene totalmente ignorato. L’uso della neolingua fatta di slogan da un lato e di asterischi dall’altro mostra a chiare lettere la situazione, dove si doneranno le fedi alla patria per supportare il battaglione Azov (con tanto di gente felice di pagare qualunque aumento per la guerra), mentre esclusa la questione politica dall’altra parte ci sarà la totale escatologia dell’idiota che renderà l’uomo una nomade totalmente incentrata su di sè e sul proprio utilitarismo e sulla soddisfazioni degli infiniti bisogni creati dal mondo dei “filantropi” stessi,e tutto questo in nome chiaramente dell’eterno antifascismo intollerante verso qualunque cosa che non è diversa da se.

Foto di Tara Winstead: https://www.pexels.com/it-it/foto/concettuale-nastri-stella-rossa-tiro-verticale-8849341/

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