Santa Greta, un culto, una divinità per la nuova umanità

Simone D'Aurelio

(6 min. lettura)

Santa Greta, mentre dà le direttive all’universo

Greta è ovunque, è quel personaggio mediatico celebrato da tutti, l’intero universo si prosta sotto i suoi piedi, tra gli incoraggiamenti di papa Francesco, e dei più grandi capi di stato, la famosa attrice Sarah Silverman parla chiaramente di Greta come il vero Messia, anzi è Gesù stesso che ha preso le sembianze di una donna e si è incarnato in questa ragazza , ma non finisce quà, questo è solo l’inizio, l’arcivescovo di Svezia paragona Greta ai profeti , anzi la Chiesa luterana svedese la proclama successore di Gesù, e viene inserita anche in un corso di religione. Insomma Cristo è una figura da rottamare, anzi tutta la religione, se va bene meglio rifondarla in salsa new age con Greta, anche il leader dei Verdi nel parlamento tedesco coglie la palla al balzo e paragona Greta al profeta Amos , sembra quasi di ritrovarci veramente nella Giudea quasi 2000 anni fà, però questa volta non c’è il Rabbì a porgere la domanda (“Voi chi dite che io sia?” (Mc, 8-27) bensì Greta, e un covo di ciarlatani risponde : “Giovanni il Battista, altri dicono Elia, e altri, uno dei profeti” (Mc, 8-28) e poi arriva anche il discepolo che invece inquadra davvero chi abbiamo davanti (in questo caso la Silverman) “e Pietro gli risposte tu sei il Cristo” (Mc, 8-29). E’ inutile porsi delle domande, anche perchè Greta è davvero la vera nuova “santa” del mondo, anzi va all’Onu e fa il cazziatone ai leader dei più grandi stati accusando i vari leader di averle “rubato i sogni e l’infanzia”. In tutto questo in pochissimi si rendono conto che su Greta si sta costruendo una vera e propria icona messianica,cioè la si mette al posto di Dio o dei Santi, la inseriamo come nuova icona religiosa, in pompa magna e la facciamo diventare la regina assoluta dell’universo, le è concesso di fare la ramanzina a tutti, qualsiasi cosa dice tutti in ginocchio pronti a sbavarle dietro, tutti pronti a divinizzarla, spinge milioni di ragazzi tramite i giornali a scendere in strada e a protestare, a sacrificarsi per la causa, a invocare il peccato ecologico. In molti diranno che è una semplice icona, un’innocente icona, una piccola bambina che ha l’asperger, che è stata presa solo per veicolare un messaggio, e quindi non bisogna dire nulla, sennò si è dei razzisti o dei bastardi, o ciò che volete, ma vi faccio presente una cosa, in questo articolo non giudico Greta in quanto persona, (per ulteriori info vedere qui). E guardando gli atti ci possiamo rendere conto che: 1 Greta non propone soluzioni valide, l’unica cosa che fà e fare il “cazziatone” agli stati, e non si dà neanche la parola agli esperti in questo solipsismo mediatico ma si fà parlare solo una ragazza sul clima (cosa molto ambigua) 2 i messaggi sono di continua sciagura, tristezza, distruzione ansia e morte,uno scenario torbido che richiama meccanismi della profezia che si auto-avvera , curioso vedere che la nuova “dea” del mondo ci riempie di fobie quando l’Europa è in se per se uno dei continenti più sensibili alla questione climatica ignorando che il discorso riguarda in realtà in particolare paesi fuori dall’Ue (Cina,Usa,India) ma la nuova dea dell’universo sembra ignorare palesemente tutto ciò e fa la ramanzina a noi. 3 ancora più curioso e decisivo che Greta viene inserita come icona religiosa perchè significa rendere tutte le religioni e tutti gli uomini di fede, permettetemi, una barzelletta, è un’insulto all’intelligenza e a tutti gli uomini che vivono una fede in scienza e coscienza, con rispetto delle grandi tradizioni orientali, o semplicemente guardando in casa nostra, i santi del mondo non sono quelli che vanno in giro solo a parlare di clima, o anche se vogliamo parlare di eroi o di santi new age, parlare di solo clima non basta, per il cristianesimo la santità (quella vera) rientra in uno status d’essere, in una condizione ontologica, di essere vicino a Dio, di passare dall’uomo vecchio a quello nuovo, di rinnovarsi in Cristo, da sempre tutti i santi si sono occupati di varie questioni di ogni tipo, ma la loro vita era quella caratterizzata di essere in comunione con Dio, anzi la loro vicinanza al Santissimo, gli concedeva di rinnovare l’umanità in ogni modo e di affrontare i problemi, di fare miracoli, di operare in ogni tempo e in ogni latitudine e longitudine. Fare il cazziatone o sensibilizzare le persone su temi come sport,ambiente, ecc.ecc. non fà di noi dei santi, ci fà onore se facciamo bene tutto questo, ma non si entra nella gloria di Dio, cristianamente parlando, perchè si fà la “predica” oll’Onu, o perchè si prova ad affrontare un problema. 4 Altra cosa curiosa è vedere che santa Greta a parte pessimismo e cazziate, zero soluzioni, e osannamenti mainstream, critica il nostro stile di vita, critica il consumismo, critica l’autodeterminazione in campo di uso della materia, critica il narcisismo di uomini che sfruttano le risorse , ma non capisce che prima di salvare l’esterno bisogna guardare l’interno,che la questione ambientale non può essere risolta senza salvare l’uomo in sè per sè, senza un rinnovamento dell’uomo etico, valoriale,spirituale. E sopratutto si fa paladina e condottiera dello stesso sistema di autodeterminazione assoluta che critica ogni giorno, infatti basta girare di poco lo sguardo e vedere che la dea dell’universo parla di aborto mandando a quel paese tutti quelli che possano mettersi in mezzo per poter dare un’ipotetico valore condivisibile della vita. Bene se “vaffa.. sono fatti miei” per l’aborto come si può proclamare dea assoluta chi non rispetta la vita o chi vede la vita come una questione di scelte soggettive? E sopratutto come si può celebrare la dea dell’universo corrergli dietro e non accorgersi che il narcisismo ambientalista è solo una parte del nacrisismo assoluto che prima di non riconoscere l’ambiente, non riconosce la vita, non riconosce più i diritti, non riconosce più l’antropolgia, l’etica e non risconosce più le tradizioni?

Concludo la mia arringa con una decisiva osservazione firmata da uno dei più grandi filosofi del nostro tempo:

“Ma se vogliamo mettere in discussione il modello di sviluppo dobbiamo avere il coraggio di andare più a fondo. L’utopia dei consumi illimitati nasce in una società dai desideri illimitati e sconfinati; la rottura dell’equilibrio tra l’uomo, la società e l’ambiente non si escaurisce solo nelle emissioni nocive e il clima. Ma è un modello globale che considera gli uomini non più come cittadini o persone ma come utenti, clienti, consumatori sfrenati di un mondo globale. Un potere del genere, lo notava già Pasolini nei primi anni settanta, non vuole che la gente riconosca valori difformi ai suoi assetti; il potere globale con la sua macchina produttiva non vuole credenti, patrioti, padri madri ma solo consumatori; intercambiabili, influenzabili, sradicati e snaturati, nomadi e alienati. La fabbrica globale che ha lanciato il marchio Greta nel mondo è la stessa che veicola modelli e valori fondati sullo sradicamento planetario, sulla libertà come desiderio illimitato e istiga a rimuovere i legami familiari, religiosi, naturali e territoriali e sfondare ogni confine. La stessa ideologia che vuol salvare l’ambiente incita poi a superare la natura umana e sancisce che l’uomo non è ciò che la Natura ha generati tramite un genitore ma tramite ciò che ciascuno vuole essere. Il soggettivo prevale sul naturale, il desiderio sulla realtà; ciascuno è figlio di se stesso e si sceglie vita, la morte, il sesso, il corpo. Non è il lato B della stessa ideologia consumista che viene criticata sul piano ecologico? Non c’è un nesso assai stretto tra i due aspetti?” (Marcello Veneziani, La cappa, per una critica del presente, Ed. Marsilio Nodi, anno 2022, pag 24-25)

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