La Chiesa ai tempi del covid
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Un elemento preoccupante e indicativo della Chiesa oggi è il suo atteggiamento di fronte alla pandemia. Sì, perché questo periodo non è altro che una delle tante spie, dei tanti segnali, della profondissima crisi della Chiesa. In primis troviamo all’inizio il papa che corre dietro a medici e infermieri con continui elogi e se la parte medica, (quella sana e priva di interessi), ha combattuto durante la pandemia, la Chiesa in questo periodo dov’era? Si è nascosta! In ritirata, si è chiusa in se stessa, la maggior parte dei sacerdoti è corsa subito a chiudere le chiese, ed è stata la prima promotrice di vaccini, anzi si è arrivati a livelli di comunicazione assurdi, la tecnica è diventata espressione di Dio, come nel caso di Asti, dove ormai la Pfizer è additata come il Messia. Il papa ha moltiplicato i suoi continui appelli alla vaccinazione e da anni di omelie continue sui migranti si passa al fare promozione farmaceutica, ma per il resto nulla, c’è stato un abisso cosmico. La Chiesa si è impaurita, ormai quasi del tutto appiattita sul mondo, l’unico ruolo rimasto disponibile è quello di fare da ancella e portaborse del mondo. Vediamo preti correre via, negare sacramenti, sbizzarrirsi sul green pass e sulla promozione dei vaccini anti-covid come non saprebbe fare nessun rappresentante farmaceutico. Questo periodo è solo l’indicatore di una parte di uomini di Chiesa che non ha ben chiaro nenache cos’è la Chiesa nel mondo, e di tutta la sua storia, e della sua missione. Se la Chiesa deve essere uno spot della Pfizer, o la sua missione consiste nella promozione di ciò che chiede il mondo dai migranti ai prodotti farmaceutici allora siamo in un’amnesia molto forte. Per grazia di Dio, la Chiesa però avrà sempre a disposizione quella sua parte che riflette davvero Cristo, che è fatta anche di pochi ma grandi discepoli e degni successori degli apostoli, quella che Ratzinger chiamerebbe “minoranza creativa” e Burke ne è un esempio. Il porporato in tempi non sospetti ha fatto un discorso chiaro sulla pandemia: ha solo spiegato che il covid è sfruttato politicamente. Logicamente trattato da eretico dall’inquisizione mainstream, nessuno si è andato neanche a informare su ciò che ha detto per davvero, ma niente, le teste d’ariete. La cosa bella è che nei fatti alcuni governi in contrasto con gli stessi esperti hanno gestito la pandemia, per strumentalizzarla in modo politico con tanto di mail al riguardo. Ma ormai chiunque prova a dire qualcosa sul covid o sul green pass, è un negazionista criminale. Chiunque abbia provato a far vedere che la Chiesa non è solo una onlus, è stato trattato a pesci in faccia si guardi ad esempio al caso di Mons. Giovanni D’Ercole, reo di aver fatto notare che la Chiesa non è la rappresentante di Pfizer nel mondo. E che il diritto al culto è qualcosa di lecito. Cosa tra l’altro imprescindibile per un vero cristiano, si pensi ad esempio ai martiri di Abitina, o alle tante persecuzioni durante i vari imperi anti-cristiani, o durante le persecuzioni comuniste. Con la nuova messa tecnosanitaria abbiamo avuto ulteriori cambiamenti negativi. Forse è ora che la Chiesa si svegli, inizi a pensare che il suo compito non è quello di stare a fare l’occhiolino ai medici e agli infermieri, o a fare lo sponsor di Big Pharma. Molti sacerdoti devono uscire dal lockdown cognitivo, la Chiesa non c’è per fare da donna di corte del mondo, piuttosto, porta con sé una missione di vitale importanza. Il mondo non ha bisogno di sacerdoti che si laureano in medicina o che siano continuamente tridosati ( altrimenti non si diventa più pret), non ci servono persone che si preoccupano solo della vita mondana ma che piuttosto sanno portare il Vangelo, sanno far scorgere il noumeno insieme al fenomeno, che collegano terra e cielo, che si sanno relazionarsi con l’attualità ma che sappiano anche leggerla, come offrire anche oggi una testimonianza di aderenza alla Legge, sono i primi che devono far vedere che Dio è al primo posto, mostrare il loro amore per la Parola, per la Santa Messa, difendere i Sacramenti in tutte le situazioni. La Chiesa è fatta per traghettare le anime, è fatta per portare Cristo, per mettere Dio al centro di tutto, non è fatta per la filantropia del politicamente corretto.
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