La Chiesa di oggi e la sua ambigua teologia

Simone D'Aurelio

(2 min. lettura)

Se guardiamo alla chiesa di oggi non possiamo non guardare alle dichiarazioni più o meno forti di molti suoi esponenti, e sentiamo come la maggior parte degli interpreti inizia a vedere tutto il cristianesimo in chiave solo esistenziale e non metafisica. Tutto ciò porta a un’ambiguità teologica che lentamente lascia lo spazio a un vuoto incolmabile. Se infatti Cristo e il cristianesimo sono solo quelli presentato da Harnack è tutto inutile, perché se esso presenta un messaggio solo morale (1) con un Gesù che non è davvero il figlio di Dio, oltre ad avere problemi storici ed enormi contraddizioni logiche, del cristianesimo non rimane nulla se non una vaga filantropia, non ha senso ogni cosa nella Chiesa. È inutile per i modernisti provare a fare del cristianesimo un appiattimento esistenzialistico. La chiesa di oggi si inizia a muovere verso questa scia in modo più o meno implicito, se Papa Francesco parla della creazione come di un “mito”, se padre Sosa inizia a relativizzare tutti i vangeli ignorando le solide basi su cui la Tradizione è ancorata, iniziando con la litania che il diavolo non esiste, se arrivano voci più o meno smentite dell’inferno inesistente , se si arriva a tenere ancora in piedi, anzi se si portano avanti eretici di punta come il card. Kasper che fanno di quasi tutta la religione cristiana un mito, così come dei miracoli, e di moltissimo altro, allora nella prospettiva esistenziale è tutto inutile. La Chiesa di oggi è influenzata da una serie di uomini ribelli che a inizio 900 hanno iniziato a spostare lentamente alcuni paletti, vantandosi di essere “modernisti”, diventando influenti soprattutto nel Conc Vat II, e da lì in poi, ormai un po’ alla volta, tutto inizia a scendere lentamente verso il basso. Dalla celebrazione a misura d’uomo, alla teologia per l’uomo, ormai la maggior parte degli uomini di Chiesa si avvicina in modo diretto o indiretto a una religione di stampo anti-metafisico, che può dedicarsi alla sola filantropia immediata e diretta, senza davvero poter aiutare l’uomo, ma rimanendo al pari di un’organizzazione no-profit.

Foto di Jonathan Borba da Pexels

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev Post Next Post