Papa Francesco e la sua corsa verso il mondo pt.3

Simone D'Aurelio

(2 min. lettura)

(link articolo parte 2)

L’unica parte con cui papa Francesco è apertamente in contrasto da sempre è con i cosiddetti tradizionalisti e l’ala di destra della Chiesa. Il problema che ci ritroviamo davanti è che o la chiesa è alunna del mondo ed è una religione del nulla, o la Chiesa è madre e maestra, allora ha senso che essa con tutta se stessa, rispettando le volontà altrui, provi a farsi conoscere al mondo e ad insegnare al mondo. Gesù dice di essere nel mondo ma non del mondo, se il cristianesimo deve essere diluito dal mondo non ha senso. Papa Francesco entra in rotta di collisione con uomini di Chiesa che hanno predicato il cristianesimo, celebrato e parlato di Cristo a tutti anche a costo di pressioni politiche o minacce di morte, si veda la vita di Athanasius Schneider, si veda la vita di Van Thùan, e di moltissimi altri uomini e religiosi coraggiosi del nostro tempo. Sono uomini che non si comportano da falsi profeti, predicano Cristo, e lo vivono profondamente, senza compromessi, vi è corrispondenza tra i loro principi, e tra la loro teologia e quella dei Padri della Chiesa.

Questa fetta di cattolici da sempre è ripudiata da papa Francesco, in nome di presunti abusi col vetus ordo si arriva in modo sistematico al nuovo rito, e ad imporlo unliateralmente, ma nessuno parla degli abusi assurdi sul nuovo. E addirittura della sua ultra-modernizzazione anti-covidista, che sta rendendo la messa una tecno-assemblea. Il cristianesimo che porta avanti Francesco è quello che sorride a tutto, alla Chiesa tedesca, agli atei, a tutte le altre religioni, ma che non ha nulla da dire in fondo, nulla su cui parlare. Inoltre è da notare una cosa, quali sono i frutti di questo pontificato? Cristo era chiaro, se non mi credete sul piano teoretico guardate le opere, almeno di fronte a quelle non potete non credermi. Se la teologia, i documenti i gesti risultano ambigui (e ripeto non giudico papa Francesco ma guardo i suoi atti in quanto Pontefice, in quanto uomo è ingiudicabile dal sottoscritto), così come la sua rete di uomini preferiti da Scalfari a Bianchi, arriviamo a concepire la sostanza dei fatti. Il crollo di vocazioni è incommensurabile, per non parlare poi dei preti dimissionari, con una costante dimunuizione di fedeli, sono scie non imputabili solo a questo pontificato, anzi questa è una lunga scia che si collega anche a una crisi teologica , filosofica, esistenziale dell’ultimo secolo, ma c’è da dire che i numeri non migliorano, anzi. Il pontificato in modo implicito o esplicito è sempre più vicino ai lontani, agli atei pseudo marxisti, a persone che in fondo ridono della Chiesa. Il papa è lontano da quello spaccato di fedeli che seguirà la Chiesa sempre, in un modo o nell’altro, perché sà cos’è, ma si avvicina solo a chi dell’avvicinamento della chiesa non se ne fa nulla. Né la Bonino né J-Ax hanno cambiato la loro visione religiosa, i documenti recenti non hanno scaldato i cuori degli intellettuali, anzi al contrario, hanno lasciato sempre più smarriti tutti, nessuno vince in tutto questo perché la Chiesa va a cercare di perdere se stessa per inseguire gli altri.

Photo by Nacho Arteaga on Unsplash

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev Post Next Post