Su quale linee sta viaggiando la libertà di espressione?

Simone D'Aurelio

(4 min. lettura)

La libertà di espressione è quella che viene sbandierata come una conquista, ovvero il poter esprimere il proprio se la propria arte, le proprie idee. E’ da notare però che una libertà assoluta, che si tramuta in completo libero arbitrio non è più davvero una “libertà” di espressione, se essa vuol essere riconosciuta va distinta va distinta dal libero aribitrio, proprio questo limite la performa. E’ simpatico sapere che con i soldi pubblici si deride la religione su cui si è fondata l’Europa di oggi e non solo, visto che i promotori parlano in questi termini: “quel gesto rappresenta una liberazione rispetto a un simbolo che quelle persone percepiscono come oppressivo” a questo punto mi domando:

1 se deridere e perculare in modo oggettivo la crocifissione di Cristo possa ritenersi un’evento da finanziare con i soldi pubblici (e quindi che lo si voglia o no anche con i quattrini di milioni di cristiani)

2 se al posto di Cristo, mettevamo Buddha, e lo deridevamo ovunque delle sue sofferenze, lo rendevamo un pagliaccio da circo, e lo proponevamo come un gay che si infilzare cosa ne sarebbe scaturito? Come sempre il sistema fà la voce grossa con i cristiani

3 se quel simbolo è oppressivo o comunque ritenuto una spina del fianco, non può esserci dall’altra parte di fronte ai dittatori del relativismo che determinati simboli, determinate trasmissioni, e determinate culture stiano rappresentando un’oppressione per milioni di cittadini?

4 al di là della loro logica si pone un altro interrogativo posto dalla De Mari molto interessante al di là della sfera sessuale, del gruppo e dell’ideologia di appartenenza, al di là delle filosofie, ci ritroviamo di fronte a un problema evidente, si deride il dolore umano, perchè che lo vogliano o no Cristo è storicamente esistito, quindi al di là dell’amore del sottoscritto per la filosofia cristiana, questi ragazzi ridono di fronte a un uomo (se non vogliono riconoscere altro) che ha davvero sofferto atrocemente.

5 la vera libertà non è quell’accordo tra vicini che stabiliamo oggi, ma seppur fosse, a questo punto facendo miei i precetti del liberismo post-marxista, vi ribalto la questione, la mia libertà di espressione inizia dove finisce la libertà di espressione di questi ragazzi che scandalizzano potenzialmente miliardi di fedeli di fronte a un loro giudizio soggettivo.

6 le immagini non ritraggono solo derisione e disprezzo, non sono solo blasfeme, ma fanno anche l’occhiolino a una certa versione, dissacrante della religione e in generale della storia delle religioni, non è solo un’attacco a Cristo, Re Sacerdote e Profeta, vero Dio e vero Uomo, ma è un’attacco anche contro un’ideale di purezza condiviso da altre religioni, deridere in un certo modo che la sessualità umana non possa essere quella concepita dalle grande tradizioni, ma debba per forza essere piegata a una determinata ideologia

7 direttamente o indirettamente l’attacco alle religioni è un’attacco all’identità dell’uomo si può non credere in una determinata religione ma ciò non toglie che essa merita il dovuto rispetto specie se quest’ultima ha innestato un’unione metafisica di popoli,ha introdotto il concetto di carità, di persona, di uguaglianza , libertà e fratellanza (non quelle di adesso giacobine), ha inoltre inserito allo stesso tempo una vera concezione di tempo e di scienza, che lo si voglia o no ha sviluppato cultura, e ha sviluppato in realtà anche una metafisica e una filosofia in grado di rispondere all’uomo e di convogliare con sè parzialmente o totalmente i più grandi eroi della storia antica e i più grandi filosofi

8 il sottoscritto vede un rapporto inverso rispetto a quello espletato dai ragazzi, vede che Netflix conferma di avere una certa linea riempiendoci di fiction che sono in modo diretto o indiretto una sottopropaganda dei dem e dei radicali europeisti, e che veicola ideologie lbgt, vedo che chiunque indossa anche solo la croce viene attaccato , che è in atto quella che De Mattei tempo fà nel suo libro analizzo come “dittatura del relativismo”, chiunque non si sottomette ad abili sofisti per inchinarsi a un’ideologia finisce male. In nome della tolleranza tutto deve essere tolto, qualsiasi tradizione o identità e nociva ad eccezione della cancel culture.

9 tutto può essere teoreticamente di scandalo quando si parla di religioni, ma in questo trionfo del pensiero debole, dell’abbandono della ragione, non ci si accorge che la neutralità assoluta non esiste, il relativismo è un pretesa di verità e una costruzione astratta su cui nessuna società può basarsi in modo assoluto. Dovrebbero imparare questi ragazzi che l’unico modo per gestire un rapporto di convivenza è nel rispetto di determinate tradizioni, e anche di una determinata scelta sessuale (che li ha fatti vivere).

10 la provocazione, l’ironia, la satira, la contestazione, può essere veicolata, e ci si può confrontare, ma in un mondo adeguato e su argomenti adeguati

11 L’abolizione di ogni simbolo, di ogni principio di ogni valore di ogni etica, di ogni traccia di arte (vera), di ogni storia, della metafisica e della filosofia, non ci faranno andare avanti.

Foto di Zainab Aamir da Pexels

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