Il concetto di vita e di essere umano

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Il neoliberismo esulta in questo periodo dato che tutto il mondo apre a nuove iniziative: dall’utero in affitto fino all’eutanasia, dall’aborto al transumanesimo, dal gender fluid fino all’arrivo dell’esistenza digitale, tutte pratiche che portano con sé una ridefinizione del mondo della vita e dell’umanità, si afferma infatti con queste posizioni che la lebenswelt è qualcosa di relativo, da poter modificare, sopprimere e riscrivere come vogliamo.

Tutti gli ambiti di queste nuove realtà, ormai istituzionali, includono anche una tesi comune, ovvero sostengono che il concetto di esistenza e di essere umano non valgono nulla, ed essendo privi di significato vanno commercializzati come un servizio da proporre su richiesta.

Non è un caso se le cliniche di cambio sesso sono un mercato emergente che vale oltre 5 miliardi di euro (1), per non parlare dell’aborto e delle altre pratiche, eppure è proprio evidente  cosa c’è dietro: il neoliberismo tende a commercializzare ogni lato della nostra umanità, e vuole lucrare su ogni cosa (compreso il nostro corpo). Ogni parte di noi viene spezzettata e immagazzinata per diventare utile alle multinazionali, dalla nostra vita privata che finisce per essere traffico sui social a quella intima che vive tra i siti come Onlyfans, dalla donna inserita come ingranaggio produttivo nel mondo del lavoro fino al business delle nostre festività e delle nostre domeniche ormai trasformate in tempi di consumismo eclettico.

In questa commercializzazione infinita, la figura dell’uomo è ormai vicina al baratro, se il progresso della tecnica forgerà dei robot migliori degli impiegati, oppure dei sostituti in ambito amministrativo o addirittura dei partner da programmare a piacimento, vi è il rischio di creare un mondo che ha i mezzi ma non i fini, e che nelle sue ideologie ha salvato cani, gatti, autostrade e banche, ma ha reso la vita umana e sociale qualcosa di inutile. Se l’eutanasia sarà diffusa, e sempre più accettata subito lo scenario cambierà: da “strumento terapeutico” a libertà di suicidio, da un’età limite alla possibilità di stoppare la propria vita anche da ragazzini. Nel momento in cui l’aborto sarà una pratica accettata da tutti, insieme all’eutanasia, così come lo sarà il ridefinire la biologia e l’umanità stessa (con il transumanesimo e le teorie fluide), che rispetto ci potrà essere per la vita? Che immagine ci può essere dell’uomo nella società quando tutti prenderanno ordini da dei robot, o vivranno ibridati nella tecnica? Concretamente che tipo di messaggio percepiamo se sul lato pratico ogni persona assegna alla natura umana un’entità astratta da riscrivere in una clinica o all’anagrafe?

Non c’è da stare tranquilli, chi è in grado di vedere l’archetipo è in grado di comprendere che il paradiso della tecnica e la vittoria dell’economia su ogni aspetto liquida l’umanità rendendola sterile, perché la vita e l’uomo stesso sono diventati dei semplici mezzi perdendo di vista i fini. Da un mondo in relazione a delle società dove non nascono legami veri ma solo contrattualismo e commercializzazione.

Solo la religione è in grado di risollevare le sorti di questo quadro disastroso, proprio il salvare Dio consente di salvare la nozione di sacro e di assoluto, portando a divincolarsi dagli schemi autoreferenziali della società, non a caso l’involuzione dell’Europa è stata quella di uccidere Dio, per innalzare la superbia umana, ma quest’ultima, priva di un “radicalmente altro”, di trascendenza, e di un rapporto necessario, ha fatto fuori necessariamente anche l’io, tagliando inoltre la strada alla collettività e creando con il tempo un mondo basato sull’automatizzazione, l’individualismo e la tecnica. Dal fine ai mezzi, fino a diventare dominato dagli stessi strumenti, solo il mondo religioso è in grado di dire qualcosa di incorruttibile sull’uomo e sulla vita e può consegnarci un’alternativa a questa società liquida e ormai priva di significato e prospettive.

(1) https://www.affaritaliani.it/cronache/cambio-sesso-business-da-5-mld-affare-o-moda-un-salasso-che-fa-tendenza-819539.html

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/recinzione-in-legno-nero-sul-campo-di-neve-a-una-distanza-di-alberi-spogli-neri-65911/

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