Elementi della metafisica cristiana

Simone D'Aurelio

(5 min. lettura)

Ciò che possiamo notare è che la filosofia cristiana non ha assorbito il pensiero greco (per approfondimenti si guardi il mio libro al riguardo, oppure Lucien Labethonniere, “L’idealismo greco e il realismo cristiano”, Vallecchi Editore, 1931) né la metafisiche più costanti vengono riprese dalla metafisica cristiana. Possiamo focalizzare l’attenzione sui suoi elementi caratteristici:

1 Concezione dell’assoluto

– l’Assoluto non è il mondo e l’universo non contiene un’emanazione di Lui. Il mondo è altro dall’Assoluto, perché nei cristiani (e negli ebrei) da sempre viene sostenuto che l’universo ha avuto inizio e che non è l’essere necessario, che esso non è autonomo, non è eterno, non è ontologicamente sufficiente. La scienza da sempre conferma questa tesi.

– Per il cristianesimo non esistono più assoluti, dei di diverse fattezze e di potenze diverse, o dei provinciali e regionali, la Concezione è di un Dio solo.

– Un Dio che è senza divenire, ontologicamente autosufficiente, eterno, senza genesi. Parmenide aveva ben capito che le condizioni per l’essere necessario sono queste, e non può essere diversamente, altrimenti ci ritroviamo in una contraddizione assoluta.

– Il mondo e l’universo non sono parte di Dio. E tutto questo non definisce Dio, è altro rispetto a Dio.

2 La creazione

– La creazione è opera di un solo Dio (e ci riagganciamo alla sua concezione) non di multi-dei, di semi dei o di un dio il cui potere è condiviso con altre divinità.

-La creazione è libera e caritatevole, ed è una grazia, la creazione è fatta da Dio.

-Dio non ha bisogno della creazione per determinarsi, piuttosto la natura di Dio creatrice determina la creazione.

-Dio non ha bisogno del mondo, è già cosciente di sé, è già realizzato è compiuto in quanto è l’Essere, la fonte dell’essere.

-La creazione significa creazione dal nulla, non vi è lavorazione di materia pre-esistente, non si tratta di fabbricare, bensì di creare.

-La creazione non è emanazione o irradiazione divina.

-Il male non fa parte della creazione, bensì è un riflesso (possibile), un’opzione legata al libero arbitrio e alla sua condizione necessaria per essere creatura.

3 L’umanità

-L’uomo non è parte di Dio, l’essere umano è altro rispetto all’Assoluto.

-L’anima umana non è parte dell’Assoluto, bensì è creata dall’Assoluto.

-L’anima non preesiste al corpo, e il corpo non preesiste all’anima, non vi è trasmigrazione, passaggio di anime o di corpi.

-L’uomo è concepito nel suo insieme, anima e corpo, il corpo è parte dell’uomo e quindi non si stigmatizza il corpo, perché il bene e il male fatto riguardano tutto l’uomo e non è solo responsabilità del corpo.

-L’uomo nella sua unità è in visto nel suo insieme, dall’inizio della sua formazione e non a partire dopo diversi mesi.

-I genitori sono cooperatori della creazione, non creatori.

4 La natura umana

La sessualità umana non è un male o una colpa, semmai possiamo considerare un male una sessualità disordinata, o che ci schiavizza.

-Non vi è male nella natura umana, ma è possibile lo stesso il male grazie al libero arbitrio.

-Il peccato originale non ha distrutto la natura umana, rendendola spregevole, a differenza dei protestanti la concezione metafisica della natura umana rimane ottima. Ciò che è cambiato è il rapporto tra Dio e l’uomo.

5 Il destino dell’uomo

L’uomo non è destinato ad essere assorbito da Dio o di sciogliersi in Dio.

-Il fine della creazione è unire il creato e l’increato, unire l’intento dell’uomo agli intenti divini.

-L’uomo si presenta all’incontro con l’Assoluto nella totale libertà di scelta, garantendo un’adesione conscia e volontaria tra uomo e Dio. L’unico modo per garantire un incontro leale ed equo è quello di garantire scelte, giustizia, volontà, coscienza e libertà di azione.

-La relazione libera tra uomo e Dio garantisce all’uomo non solo di essere, ma di essere anche padrone del suo destino e di preservare il senso di tutte le sue scelte e di tutta la sua vita.

6 La conoscenza dell’uomo

-La ragione umana può arrivare a Dio e alla fede in modo naturale, tramite la creazione e l’esperienza.

-La rivelazione non entra in conflitto con la ragione dell’uomo.

Tutti questi punti, tutti questi elementi, fanno del cristianesimo, sono una precisa guida per la sua filosofia, per il suo pensiero, sono dei principi metafisici saldi che rendono il cristianesimo nel suo modo di ragionare,totalmente diverso rispetto alle altre metafisiche e rispetto ad altre filosofie. Questi punti sono in coerenza tra loro, nella speculazione logica, ma sono anche in armonia con l’esperienza e la realtà. Ad oggi la scienza desacralizza il mondo, dichiara la sua estraneità, non dice di essere l’Assoluto e nemmeno parte dell’Assoluto. L’esperienza logica, razionale mostra come la creazione non può essere una parte di Dio, una parte che determina Dio. Tutti i principi metafisici cristiani sono sviluppati nella filosofia cristiana che mostra in modo sempre più forte e costante la sua validità di pensiero, un pensiero che si è rivelato essere in accordo con la realtà e con le scienze positive. Se il cristianesimo parte da una giusta metafisica vuol dire che esso indirettamente squalifica le altre metafisiche nei loro principi primari, perché si creano degli aut-aut.

Foto di John-Mark Smith da Pexels

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