Perchè c’è il male e perchè c’è il libero arbitrio? Perchè Dio non ci ha fatto solo capaci di bene?

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

In tanti si fanno domande sul male, esso rappresenta, un peso, una difficoltà, un disagio esistenziale,un dramma per l’uomo. Prima di tutto il male lo si può analizzare in tanti aspetti, S. Agostino nota come esso sia assenza di bene, si può studiare attentamente la Teodicea e trovare diverse risposte al perché del male, ma in generale si parla di un problema molto complesso. Si può vedere come il male viene spesso dopo il bene, la morte dopo la vita, ed esso per quanto forte non riesce a spazzare via totalmente il bene, ma la domanda che sorge al di là della sua natura è questa: perchè è ci permesso far del male?

E da qui la domanda successiva: se Dio c’è perché c’è il male?

La risposta è collegata al libero arbitrio.

Dio è la fonte dell’essere, e del bene assoluto, e all’Essere assoluto è impossibile il male, perché in questo caso ci ritroviamo in una contraddizione logica e razionale. Il male però è possibile agli esseri creati, essi infatti non sono un amore infinito, forza infinita, santità infinita, essi possono annullarsi, possono degradarsi, possono semplicemente a qualsiasi livello di potenza scegliere di non-essere. Per quanto forti possiamo apparire, si può scegliere di non aderire al bene,e di farci del male (=assenza di bene), di staccarci dal nostro essere e anziché migliorarlo iniziare a distruggerci, ciò è fattibile data la nostra natura, siamo creati dal nulla, e possiamo decidere di distruggere noi stessi in quel nulla, in quell’assenza, in ciò che ci allontana dalla fonte dell’eterna giovinezza, e ci fa appassire, nel nostro intimo, nella nostra anima. La domanda sorge spontanea, perché non farci in grado di fare solo il bene? Perché non poter scegliere di corrispondere infinitamente a Dio? Il problema in realtà si traccia nel solco della definizione dell’essere, creare degli uomini che possono rispondere solo di sì a Dio, significa creare degli automi, creare il libero arbitrio significa prima di tutto che tutti devono rendere conto del proprio essere di fronte a Dio, ciò da cui dipende ognuno, ma è anche l’unico modo per rispettare la volontà e creare degli esseri. In questo caso il rischio è enorme, gli uomini possono fare scelte opposte, però possono definirsi liberamente, proprio per quello scarto tra essere e non essere, tra libertà e schiavitù tra bene e il male, tra libertà e libero arbitrio è necessario nel mondo per definirci nella pieno del libero arbitrio. L’amore divino rispetto quello relativo è un collegamento necessario per vivere e poterci scolpire. Se non vi è possibilità di scelta non vi sono esseri, non vi può essere una creazione, e senza una creazione non vi può essere Dio, fonte dell’essere che crea per grazia e non per egoismo. Egli a differenza di cosa pensano alcuni teologi modernisti, non ha bisogno dell’uomo, né per definirsi né per completarsi, Dio è l’indispensabile, ed è anche infinita grandezza, potenza, splendore, e gloria, ha dato vita a tutto, e promette infinita vita, proprio in virtù degli attributi del suo Essere: questo ragionamento non è solo valido ma anche necessario, la storia, la filosofia, la metafisica ci spiegano chiaramente Dio. Ma proprio per questa grandezza è necessario lasciare libero l’uomo, nonostante i rischi connessi, il legame con Dio diventa il più fragile sulla terra ma è anche il più forte in potenza. Da ciò si capisce che il male nell’umanità non è una condizione necessaria, ma è una condizione possibile,che rientra nelle scelte dell’uomo, e che si è verificata lungo l’arco della storia immense volte, e come il bene porta i suoi frutti nella società e ogni azione è un piccolo seme, così il male, e il male però come il bene può coinvolgere non solo chi lo fa ma molto spesso chi ha intorno o generazioni future insomma tutto l’ambiente, questa è una condizione che da un lato ci rende protagonisti almeno di noi stessi ma dall’altra ci fa anche influenzare e ad essere influenzati a vicenda, il che rende possibile il male, ma che questo male prima o poi troverà un suo giudizio è cosa necessaria, proprio di fronte a Dio, proprio per il suo status di somma Giustizia.

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