L’ideologia utopica e distopica, la prostituta intellettuale nel regime del pensiero unico

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Cosa ci trasmette questo pensiero unico presente oggi in quasi tutto l’Europa e l’america?

Per sommi capi che tutto è relativo, che la verità non esiste o se esiste siamo troppo stupidi per poterla scrutare anche solo da lontano, fanno immaginare un conflitto tra fede e scienza, che la fede è superstizione, ci fanno vergognare di ogni principio e di ogni valore, e ci dicono che ciò che è valido è solo ciò che rientra nel metodo scientifico. Il pensiero unico è senza senso, senza un fine, i concetti portano a un mondo indefinito e anonimo sotto ogni aspetto. L’unica cosa di cui si va alla ricerca con questo pensiero in sostanza è l’appagamento, il massimo risultato col minimo sforzo, l’uomo viene portato a ricercare un successo lavorativo, sessuale (in modo esasperato) e sentimentale. Ci dicono che la vita è una sola, che il politicamente corretto è cosa buona è giusta, che la cancel culture è progresso, che tutto è etichettabile in un discorso storico e relativo in base al tempo. Il pensiero unico è un pensiero perbenista, simpatico a primo acchito, è un pensiero cordiale, che dà ragione a tutti e a tutto, non c’è un vincitore non c’è un perdente, il sogno di questa mentalità è proprio questo: non avere principi, non avere posizioni. Dimostrare anche sul piano teoretico qualcosa è una grande colpa, figuriamoci sul pratico, nel momento in cui si fa un discorso, di qualunque tipo sull’etica sulla natura, sul bene e sul male, ci arriva la solita pappardella “tu chi sei per giudicare?”, senza capire in tutti questi deliri che:

  1. Anche se non si vuol giudicare in modo implicito o esplicito, una decisione (personale o collettiva dallo stato) viene comunque presa in merito a determinate cose, in linea di principio una scelta va fatta e viene fatta.
  2. Se viviamo nel relativismo assoluto anche l’atto umano si apre al relativo, anche la natura umana diventa relativa, se è davvero tutto relativo, senza un assoluto, sarebbe giusto vivere nel caos e nell’anarchia, e inoltre tutto questo collima con la logica, l’esperienza e la scienza, il relativismo può vivere solo in alternanza all’assoluto, il relativismo assoluto è in contrasto con tutto l’uomo, con una qualsiasi scelta e anche con qualsiasi principio logico.
  3. Il sogno proibito di questo pseudo-pensiero non è quello di creare un mondo migliore, in apparenza esso garantisce un certo buonismo e una neutralità, ma invece è semplicemente un modo di infilare una supposta alla maggior parte delle persone che col tempo non avranno più un’identità e non saranno più persone. Con il problema delle identità forti, a volte problematiche, che possono avere principi sbagliati (cosa vera) si giustifica il distruggere tutte le identità (anche quelle lecite)
  4. Con il pretesto del relativismo, si arriva ad asfaltare tutto, in un mondo dove tutti hanno ragione soggettivamente.
  5. Il pensiero unico nasce con delle petizioni di principio (sulla verità, su Dio, sulla metafisica, sulla storia)del tutto false, ed è erede di marxisti disperati, che dopo aver portato morte e distruzione per tutta la terra e aver fallito ovunque, adesso si sono riciclati intellettualmente, si sono evoluti tentando di imporre un pensiero che poi è destinato a non aiutare né l’uomo né la società.

Chi si imbatte in questo mondo oggi, vede che esso “filosoficamente” è diventato una costruzione astratta che ormai punta al solipsismo, ed esso non dà risposte, non sazia l’uomo, il pensiero unico grida libertà (senza capire cos’è) e ci dice di fare tutto ciò che vogliamo e di ricercare il benessere sempre, di essere tolleranti su tutto perché tutto è verità. Inutile negare i suoi effetti, se non ci vogliamo credere a livello filosofico-razionale guardiamo la realtà, siamo una generazione sempre più ai piedi degli psicologi, sempre più depressa, il sogno Europeista in frantumi, i ragazzi dipendenti dall’acol e dalle droghe, dalla pornografia, senza prospettiva nell’eterno presente e consumatori di emozioni a non finire, immersi lo stesso in una disperazione di vuoti esistanziali, si è anche creata una generazione di egoisti, di codardi, di uomini senza nessun principio.È inutile nascondersi: il pensiero unico, e ciò che vi orbita intorno, non solo non ha saziato l’uomo, ma passa anche per buonista per qualcosa che unisce mentre in realtà destruttura, lasciando l’uomo ammutolito.

Foto di Denise Duplinski da Pexels

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