Non puntare sulla massa. L’utopia del “risveglio delle coscienze” pt.2

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

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Il quarto punto è non avere chiaro che un’operazione del genere richiede decenni e decenni di “sana cultura” pur di riformare tutto un sistema che ha creato questi problemi. E nonostante se ne parla da tempo immemore, questo mito del grande risveglio non è mai avvenuto, semplicemente perchè ci sono anche mezzi limitati, c’è anche la corruzione dei media, la corruzione delle nostre azioni, c’è il male presente nella società. Il quinto punto è perchè si pensa o si auspica a un’azione metafisica o quasi, si pensa di svegliare le loro coscienze anche dalla loro soggettività e portarle a una linea unica in grado di riformarle, cosa al di fuori dell’umano. Inoltre se pensiamo a tutto ciò ci rendiamo conto che il “risveglio” della massa fino a prova contraria non è possibile, quanti milioni di italiani vogliono fare la “rivoluzione” seduti comodi in casa dallo smartphone? Quanti milioni di italiani vogliono “svegliare tutto” ma poi pensano al proprio orticello e basta? Sesto punto, seppur tutto il mondo prende coscienza di determinate situazioni quanti poi hanno personali interessi? Quante persone saranno disinteressate perchè comunque vivono discretamente? In una società dove si va perdendo qualsiasi spirito comunitario, totalmente dominato da uno spirito ultraliberale, come si pretende di unire un’intero stato? Settimo e ultimo punto si pensa di delegare i cambiamenti che vogliamo agli altri, ovvero per cambiare le cose ci mettiamo nelle mani degli altri, se l’altro non fà nulla siamo condannati per sempre, senza capire che nessuno si fà carico della nostra vita se non siamo noi i primi, e anche non ci è evidente che un sistema basato sulla massa stessa non può essere redento dalla massa. Un sistema basato sul numero non può essere sconfitto dal numero, non sarà la quantità di teste a cambiare il sistema, i tanti grillini al potere l’hanno dimostrato. La massa per trasformarsi ha bisogno di persone che non pensino come la massa, che non sperino nella massa e non si fanno influenzare dalla massa. La massa può cambiare quando vedrà un’identità diversa da sè. In tutto ciò è sbagliato pensare al “grande risveglio unitario” milioni di italiani hanno i loro problemi, e anche in situazioni estreme non si aggregano, e poi ognuno vuole seguire i propri obiettivi e le proprie priorità seppur nella povertà più assoluta. Ognuno ha i suoi metodi, ognuno i suoi principi, ognuno i suoi limitì, ognuno i suoi tabù. Ciò che cambia il mondo è un gruppo, un’elitè, un’insieme di persone, un singolo, o dei singoli coraggiosi, dei pionieri, degli eroi, dei gruppi d’avanguardia. Se aspettiamo la massa ci mettiamo in fila come tutti i grandi movimenti del mito del risveglio delle coscienze, pensando di poter contrastare il numero col numero, la quantità di denaro con la quantità di denaro, e così via, senza capire che il mondo lo cambia chi esce fuori da questi schemi. Il mondo lo ha redento Cristo, le pagine di storia in modo positivo le hanno scritte Gandhi, Socrate, e molti altri, che hanno lottato, e non si sono messi in mano all’ordine dominante, e alla massa. Non hanno puntato tutto sul “risveglione” predicando e stando comodi sul divano, bensì hanno lottato, e non si sono messi a sperare di cambiare il mondo basandosi su calcoli numerici. Per i sostenitori del “grande risveglio” o dei movimenti delle “coscienze risvegliate”, per favore destatevi voi dal vostro sonno!

Foto di Boys in Bristol Photography da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/citta-persone-strada-camminando-9739771/

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