La Festa della Liberazione, un triste resoconto del nostro paese.

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Alcuni eventi sociali possono essere un termometro, un’indicatore, una spia, di come vanno le cose in questo bel paese, uno di questi indicatori è stata proprio la Festa della Liberazione di ieri. Liberi da cosa? Dai fascisti ovviamente ci dicono, ma chi ci ha liberato a sua volta ha forse occupato in un certo modo il nostro territorio? Per caso il liberatore ha migliaia di uomini e centinaia di basi dislocate sul nostro territorio? Domanda profana ed eretica per i radical chic di oggi, tralasciato questo, è bello sapere che ormai la Festa della Liberazione non è più una lezione, “sapienziale”, culturale, di storia, di etica, di vita, che si trasmette di generazione ma è diventato l’esatto opposto una propaganda bellica, filo Biden-Zelensky. Sulle strade infatti non c’è il tricolore, la nostra bandiera, i nostri simboli infatti sono da ripudiare, il parricidio deve compiersi, liberarsi da qualsiasi vincolo da qualsiasi storia da qualsiasi eredità, tutto è una maledizione per l’Italia eurostatunitense (in questa ottica sarebbe una maledizione anche la memoria storica di questa Festa) proprio per questo abbandonare il tricolore è tutto sommato politicamente corretto in questa filosofia. In questo caso, nel super solipsismo Europeo, la nazione non ha senso, nè la patria, nè la vita stessa, ed è giusto che la Festa diventi la festa della Nato, con annesse bandiere sventolate in tutta Italia ieri, questa non è più una celebrazione che riguarda determinati eventi storici, e che dovrebbe far rifletterci, e farci pensare anche a come gli estremismi (compreso il comunismo) hanno portato a determinate situazioni distruttive bensì è una festa europeista. Ormai nulla di tutto ciò è davvero vivo, dopo aver perso l’oggetto (la realtà) filosoficamente parlando, anche il soggetto è stato sostituito, bandiere Nato sono l’indice chiaro di un’Italia dissociata da se stessa. Ancora più interessante è vedere le bandiere americane insieme a quelle Nato. Inneggiamo a quella stessa Europa che ha raso al suolo la Grecia, che ci fa vivere quel sistema dove l’italia è ormai suddita di Bruxelles a livello economico, politico, cuturale e legislativo, e siamo inseriti nel mondo Europeo dove di fatto c’è moneta unica ma economie e tassazioni differenti, con il continuo massacro delle pmi e dei lavoratori (lasciando spazio ad amazon e le altre multinazionali). Tutto questo per sostenere inoltre battaglioni nazisti (si perchè che leggano Kant o no poco importa, l’Ucraina è piena di forze naziste con tanto di camping dedicato), e quindi festeggiamo e siamo fieri di aver sconfitto il fascismo in Italia, per sostenere il fascismo Euro-Ucraino-Statunitense che esporta la democrazia.

Ancora più interessante è sapere che durante la festa della liberazione non si mette in risalto il problema del Donbass, delle repubbliche separatiste,aggredite da forze naziste, ma in realtà si parla dell’esatto opposto, ci preoccupiamo di inviare armi ai battaglioni nazisti, anzichè spingere per una trattativa, dipingiamo come eroi chi per anni e anni si è divertito a massacrare i più deboli, e anzichè fermare lo scontro in via diplomatica e fare giustizia sui fascisti li sosteniamo. Basta solo dire che sono “eroi” ed elogiare la “resistenza” e tutto cambia nella percezione comune. Dopo miliardi di prediche sul fascismo, non sarà forse che questa mentalità che esalta i dominatori che dovremmo combattere viene legittimata perchè oggi questi nazisti portano avanti gli interessi euro-americani? Non sarà che forse oggi il battaglione nazista è giusto teoreticamente solo perchè lo dicono i giornali mainstream? Proprio questa mentalità, questa logica di sostenere una certa posizione, porta a una conclusione scontata che è accaduta proprio ieri, nella festa della liberazione i simpatizzanti nazisti ucraini in Italia si divertono ad aggredire comitati antifascisti, uomini e donne che raccontano le atrocità di una certa Ucraina, che l’Europa sostiene a gonfie vele. Persone segnate dalle guerre fasciste in modo diretto o indiretto che potevano veramente parlare di fascismo e darci una testimonianza sul Donbass vengono messe a tacere, e aggredite. Chi davvero poteva spiegarci qualcosa sul fascismo perchè è stato coinvolto viene messo in disparte e soppresso. Chi doveva sentirsi protetto e liberato nel giorno della liberazione viene aggredito e mezzo con le spalle al muro. In fondo per l’Italia, euro-schiava è giusto così. Buona festa della liberazione dal fascismo, e benvenuti nel giorno del superfascismo-natostatunitense. In alto le bandiere Nato e Usa…

Foto di Element5 Digital da Pexels

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