Modernità, mondo classico e postmodernità pt.2

Simone D'Aurelio

(5 min. lettura)

(link articolo parte 1)

Il mondo moderno invece è in rapporto: il rapporto è tra me e chi decido io, l’etica diventa un rapporto tra ciò che mi conviene e le varie opzioni, il rapporto con la comunità è deciso da me e in base alle mie potenzialità, la libertà post Robenspierre e soci diventa un rapporto tra ciò che mi è dato fare/ciò che voglio fare, l’egalitè diventa un rapporto (noi siamo uguali in base a ciò che concordiamo) e non più una relazione di fronte a Dio, idem per la fratellanza: da quella verticale che ci riconduce a un padre comune e ad una nozione di relazione arriva il rapporto tra fratellanze relative che finiscono in continue stragi (massoneria,mafia,comunisti, ecc ecc.) non c’è il Padre, ma c’è solo un rapporto tra uomini, ma anche l’umanità e i valori, così come la legislazione diventano una contrattazione di un “senso comune” su cui però si dibatte senza mai trovare una vera definizione stabile, bensì accordi di circostanza diramati tramite le legislazioni, la nozione di tempo torna a essere o incomprensibile o una maledizione ritornando al ciclo ellenico, idem per il destino dell’uomo, e i fini,il passato inoltre è visto male chiunque guarda indietro è ottuso, il disprezzo di figure di riferimento domina sulla scena, così come il voler fare rivoluzioni contro qualsiasi ordine stabilito. Per il mondo moderno il passato è da dimenticare, il presente da sacrificare per un futuro che non avverrà mai (si vede per il marxismo), è tutto da riscrivere su comuni accordi, e non ci si accorge però che un popolo senza passato è un popolo senza futuro, si veda gli americani e il loro esportare la democrazia moderno,inoltre in questo caso ogni azione può essere giustificata dal genocidio alla necrofolia, dalla pedofilia all’infanticidio tutto assume un carattere instabile perchè non esiste una nozione di bene, di essere, di principio e di valori metafisica, bensì circostanziale, quindi è tutto in base al momento e alle giustificazioni fornite, l’essere umano è uomo quando è come lo decido in base al periodo. Il mondo post moderno naufraga invece nel solipsismo, non vi è più neanche quella base di realtà su cui trovare “comuni accordi”, non vi è quel navigare su quell’assurdo su cui però bisogna trovare regole comuni, la cancel culture, gli asterischi, il relativismo assoluto lasciano spazio solo alle interpretazioni e non ai fatti, vi è alla base un’umanità che vive nel solo soggetto (il boom degli psicologi non è un caso), e quindi non solo l’oggetto non è più comprensibile ma nel post-moderno esso scompare del tutto. Il narcisismo, le uccisioni fatte con futili motivi, le violenze eseguite per gioco, le infinite depressioni (sempre più alte nel vecchio continente), l’apparire come unico riferimento (instagram docet), l’aver rescisso ogni legame con il padre (combattuto nel mondo moderno) e con la famiglia, l’aver reso il mondo un’insieme di pseudo-relazioni e di liquidi valori precari, la totale liquefazione di ogni identità e di ogni valore e principio in nome di un’anarchico ultraliberismo assoluto sono il marchio del mondo postmoderno. Il mondo postmoderno è basato sul non-essere, il rapporto temporale è di totale cancellazione della storia: passato presente è futuro non esistono. Non solo non viene riconosciuta una base extra temporale ai valori, e all’essere ma viene proprio cancellata la sua nozione, da comunità a individui fino ad arrivare a diventare liquidità totali, che non hanno nessun tipo di rapporto, tutto è in balia dell’opinione assolutamente personale. Se il mondo moderno riconosceva dei valori relativi tramite la maggioranza, il postmoderno non riconosce neanche dei valori legati ad accordi o a sistemi quantitativi. Tutto questo consegna ai dominanti di turno delle persone slegate, lontane, distaccate da tutto e da tutti, e da ogni valore che supera il tempo così che ogni cosa è assolutamente manipolabile, dalla concezione antropologica di umanità (il green pass introduce una umanità relativa), alla concezione di bene (il politicamente corretto è l’etica in mancanza di metafisica e di collegamenti con la realtà), così come la concezione di sessualità (non solo è staccata dal suo fine è dal suo essere in relazione del mondo classico, ma è staccata anche dalla realtà e dalla biologia, ed è in mano a un’ordine dominante che mira sempre più a una fluidità totale). Sotto ogni aspetto mondo classico moderno e postmoderno, sono diversi, ciò che mina alle basi il mondo moderno e postmoderno, è proprio la presenza di Dio, e riscoprire in seguito il suo volto, in questo caso prima con Dio (e con la metafisica) tornano in sè degli schemi del mondo classico, in Cristo in seguito ritroviamo invece tutte le definizioni e il completamento necessario, a ciò che di per sè non si completa nella sola indagine metafisica ma che ha bisogno di una precisa teologia. Il mondo classico infatti cerca Dio, implicitamente ne ammette la sua esistenza in modo più o meno evidente, il mondo moderno invece dice che se esiste non è possibile dimostrarlo o che in alternativa non c’è, il mondo postmoderno vive nel primato dell’interpretazione ovvero esiste solo se dico io che esiste al di là di ciò che mi dice la realtà, la presa di posizione a priori del mondo moderno (e del postmoderno) portano a conseguenze metafisiche e pratiche devastanti, dato che l’ateismo è (e rimane) da sempre impossibile (si veda il mio libro al riguardo). Il mondo postmoderno senza alcuna sicurezza, è immerso in un’eterno presente fluido, per il mondo moderno invece i valori, i principi e l’etica, non esistono ma sono contrattabili sulla base di voti, sull’accordo fatto tramite il referendum, il bene e il male sono spesso in balia della maggioranza (così come la verità) e in base all’ordine dominante e alla sua cultura. Il mondo post moderno non riconosce nulla in assoluto, perchè non è ne in relazione con i vari tempi, nè in relazione a livello comunitario (classico) e non è in accordo o in rapporto come vuole il mondo moderno, è bensì slegato da tutto, con qualsiasi elemento o nozione. In questo caso il dominio del turbocapitalismo, dell’individualismo, e di una società di uomini ricchi ma schizzati e depressi, “senza anima” è la conseguenza normale di secoli di errori, la cui base è minata alla radice, dall’impossibilità dell’ateismo.

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/macchina-da-scrivere-vintage-nera-163084/

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