I maestri del 68

Simone D'Aurelio

(5 min. lettura)

Le rivendicazioni di una certa sinistra di oggi,a trazione europeista sono solamente la progressione di un pensiero e di una filosofia, che è basata sulla distruzione dell’ordine di ogni tipo. E’ interessante, vedere come il cogito di natura ideologica, frutto degli errori della modernità agisce sempre allo stesso modo: prima di tutto ha creato una sua assiologia, totalmente soggettiva e in fondo relativa, per secondo ha avuto interpreti che hanno sempre invocato la “rivoluzione” ovvero la voglia di creare un moto che si scaglia contro lo stesso ordine naturale (e teologico),per terzo questi protagonisti sono implicati in teorie (e spesso azioni) violente o folli, e in ultimo una volta raggiunto il loro obiettivo anzichè arrivare a un progresso ci si trova di fronte a un regresso nei risultati.

Tutto ciò può essere visto tramite i protagonisti del 68, si noti prima di tutto la voglia di creare un sistema di valori totalmente relativo. I maestri della futura sinistra arcobaleno, dichiarano in modo implicito che l’atto sessuale non ha nè un senso nè un fine, e neanche una sua natura, si antepone a tutto la sola interpretazione soggettiva unita al primato del piacere. Quindi una propria assiologia, ma assai pericolosa e totalmente delirante, che in realtà non porterà a quel progresso annunciato. E’ da notare come, il primo elemento che contraddistingue i sostenitori di questi “guru” è l’uso di una filosofia che si slega dall’ordine naturale, per creare un pensiero destrutturale che nega qualsiasi plausibile concetto di femminilità, di bello e brutto, è che arriva fino ai giorni nostri col gender fluid, con l’elogio dell’orrido ecc. ecc. I registi del 68 portano a un lento scioglimento del legame che c’è tra spirito e corpo, a una dissoluzione della concezione di senso e biologia che c’è tra le unioni di tipo sessuale, e a un disprezzo della reciprocità tra uomo e donna, da sempre messi in lotta nel mondo postmoderno. Marxismo, evoluzionismo e freudismo, diventano la chiave moderna del 68 per vivere la vita in senso puramente materialistico e sessuale, la vittoria della prassi e della tecnica sono in fondo collegati a una società che ha abbracciato in modo quasi totale questo trittico. La collettività, appiattita su questi aspetti arriva a concepire l’uomo come un semplice animale. Per Freud uno dei protagonisti indiscussi del 68, sappiamo bene che il sesso è la chiave che apre ogni porta dell’essere, (dai sogni alle nevrosi) , e che ogni punto del nostro corpo è coinvolto in tutto questo: “Per Freud gli impulsi sessuali di ogni essere umano che si prestano ad essere sublimati non sono quelli genitali, ma pre-genitali cioè la sessualità orale, anale e il sadismo.” (Pornocrazia, la rivoluzione sessuale permanente, Riccardo Tennenini, La Nuova Contro Corrente Edizioni,2021, pag.29)

Ovviamente in modo inconscio, per Freud gli istinti di ogni tipo sono scissi dalla morale, dall’etica, dal senso e dalla biologia: “la psicoanalisi portò alla rovina della società, sdoganando così gli istinti più irrazionali e perversioni di ogni sorta emancipandoli dalla moralità. Inoltre parlava apertamente anche di sessualità nei bambini, bisessualità, zone erogene, perversione polimorfa, regressione, libido, ecc.” (ibidem, pag. 37). La sua ossessione per il sesso si manifesta ovunque,in realtà Freud rimasto impotente a 40 anni, riconduce anche i suoi sogni e ogni sua azione a una causa sessuale: lui proiettava le sue ossessioni sessuali sugli altri. Ma non è solo lui il “maestro” di questa rivoluzione colorata, uno dei tanti guru del 68 fu anche Reich che parla di una liberazione sessuale e che include la pedofilia, (per riferimenti ibidem pag. 72-73) il problema per entrambi questi divi sono la famiglia,la religione e la morale, e tutto questo è logico: in fondo per loro il primato assoluto è del piacere che deve reprimere ogni cosa e vincere su tutto, esso è il loro vitello d’oro. La stessa scuola di Francoforte, fucina del 68, è l’estensione di un pensiero decostruttivista dove il relativismo assoluto forte che mai, mette discussione tutto, ogni aspetto, da quello culturale a quello biologico, da quello religioso a quello famigliare, (per riferimenti, ibidem, pag.88-89),e si arriva a un pensiero fluido che riconosce solo gli istinti e il piacere. Ma come possiamo fidarci di persone così profondamente disturbate? Da Freud che vede sesso ovunque a Reich, che inventa la scatola di legno chiamata Orgone Energy Accumulator, (dove con questa costruzione si poteva migliorare la “potenza orgiastica” degli adepti), le domande sono molte. Tutte le loro tesi sono state assorbite, e hanno influenzato la cultura e la filosofia in modo profondo. Lo stesso Reich, dopo aver rivoluzionato mezzo mondo, aveva anche inventato la pistola orgonica, per influenzare il tempo, e anche per difenderci da attacchi UFO che erano immanenti per lui. Le sue teorie, risultate pura demagogia scientifica, razionale e filosofica sono stati i deliri su cui si è basato il pensiero postmoderno, in ambito culturale, psicologico e sessuale. La sinistra radical, in parte li santifica, in parte li nasconde, però in modo implicito o esplicito basa il suo pensiero sullo stesso liberismo assoluto predicato da questi maestri. Inoltre l’impostazione atea, tutta orizzontale e materialista è identica, ed è la base, l’assioma da cui può partire questo pensiero.

Tra scatole di legno in grado di catturare un’immensa energia ogononica, e un’associare i sogni e ogni ambito della vita al sesso, sia Freud, che Reich arrivano a pensare che gli orgasmi placano le nevrosi, e che il godimento è una sorta di panacea dell’uomo, da ciò logicamente si và verso la liberazione sessuale, e la liberazione collegata da ogni ordine (morale, famigliare, teologico), con la promessa di un progresso. A questo punto c’è da fare qualche osservazione: com’è possibile (di fronte a oltre mezzo secolo di liberismo sessuale sempre più sfrenato) che conviviamo ancora oggi con moltissime nevrosi e disturbi psicologici? Se per davvero quasi tutti i disturbi della mente,sono curati semplicemente dando alito alle totali perversioni, perchè oggi non siamo tutti felici e perchè ci sono moltissime nevrosi ed esaurimenti nervosi? Com’è possibile che la società è sempre dallo psicologo se Freud aveva spiegato che la cura era (per lo più) nel solo sesso e lo abbiamo seguito? La liberazione da ogni tabù ha davvero prodotto una società matura, o forse ha cresciuto una società di ragazzi irresponsabili e viziati, e con nuovi tabù ancora più perversi? Quell’ordine detestato a tutti i livelli, in nome di un’appiattimento orizzontale, tipico dell’ontologia marxista, a cosa ha portato? Lo stesso marchese De Sade, padre del sadismo, e del sadomasochismo, impone il primato del piacere a scapito di tutto, non abbiamo di fronte a noi un problema filosofico etico e sociale che in fondo mette un vitello d’oro in cima alla nostra vita come riferimento assoluto e che ci fa sbandare?

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