Non sono i cattolici che devono scendere dal treno

Simone D'Aurelio

(5 min. lettura)

E’ inutile negarlo, la sposa di Cristo ha nel suo interno una serie di modernisti che ormai hanno devastato quasi tutto, dalla celebrazione sempre più orizzontale, a un’azione pratica che dimentica lo spirito e si fà quasi del tutto umanitaria, da una confusione teologica che si è instaurata nei seminari e tra i fedeli a un totale smarrimento pastorale, in tutto questo caos i tradizionalisti e i fedeli che vogliono rendere grazie a Dio, rimangono sempre più confusi, e delusi. La tentazione a questo punto è quella di abbandonare la nave, e creare una nuova “chiesa”, sfidando apertamente vescovi massoni, preti comunisti, e cardinali apostati. Ma proprio oggi noi laici oggi siamo decisivi in questa battaglia, ignorati dalla politica, allontanati dalle istituzioni, visti come retrogradi dal resto del popolo, in realtà noi in questo periodo possiamo lasciare il nostro segno indelebile nella storia dell’umanità e del clero, e ciò può essere fatto solo rimanendo nella Chiesa e lottando per restaurarla!

Se infatti Bonaiuti, Rahner, e i modernisti si sono infiltrati in modo scaltro nella Chiesa, tramite la menzogna, noi li respingeremo con la verità, se molti hanno fatto strada tramite la corruzione, noi restauriamo la Sposa di Cristo con la nostra integrità, se hanno lottato per cercare d’inserire nella Santa istituzione una filosofia antropocentrica, noi mettiamo di nuovo Cristo al centro di tutto. E’ nostro compito aiutare i sacerdoti che lottano con noi, che sono ricattati o vessati, ed è nostro compito far vedere anche agli altri uomini del clero cosa sta accadendo. Comprendere anche i loro limiti, e le loro paure, il periodo non è facile per nessuno. Se molti vescovi o preti ci prenderanno in giro,o molti ci ignoreranno peggio per loro, la nostra resistenza nella Chiesa deve essere totale e fino all’ultimo istante della nostra vita, perchè le istituzioni non si cambiano ne totalmente da dentro ne totalmente da fuori, ecco perchè uscire dalla Chiesa non cambierà le cose, c’è bisogno di uomini al suo interno che cercano di lottare per salvare le anime, e c’è bisogno di laici che oggi più che mai resistono e si oppongono come possono alla degradazione. Il Concilio Vaticano II è arrivato per colpa di laici e degli uomini di chiesa, non è esclusivamente dovuto ne da una parte ne dall’altra, nessuna delle due è totalmente responsabile di tutto, c’era sia un pressing da parte di alcuni pensatori laici, e c’era anche al suo interno uomini ansiosi di “cambiare Roma con Roma”. Adesso sta a noi fare il nostro, senza il nostro supporto questi sacerdoti da soli rischiano sempre di più. Il clero ha bisogno di aiuto, coraggio, preghiere per i nemici e per chi ci aiuta, per i vicini e i lontani abbiamo bisogno di lottare nella Chiesa, e denunciare anche ciò che non và, senza paura. Proviamo a parlare con i sacerdoti, e non seguiamo chi ci porta nell’errore. Siamo oggi la forza che deve fermare questo caos insieme ai consacrati, ma se usciamo dall’Istituzione allora è finita, i lupi trasformeranno la Chiesa sempre di più in un’istituzione protestante (per ciò che Dio concederà a loro), potranno gioire perchè la massoneria allora dominerà ancora di più e noi ci ritroviamo esiliati e senza sacramenti. Noi oggi siamo chiamati a giocare una partita fondamentale, tutti i santi vivono nella Chiesa, quelli passati e quelli che ci sono oggi, quelli conosciuti e quelli sconosciuti, ma la Chiesa è anche la fonte dell’unità, solo in essa infatti siamo uniti oltre il tempo e lo spazio con nostro Signore Gesù e con tutti gli uomini che ci hanno preceduto e con tutti quelli che oggi si rivolgono a Lui, tutto l’universo e tutte le anime guardano in alto per creare un solo corpo, una sola unità, possibile solo in Dio e nella Chiesa, solo in essa c’è la validità e la liceità, e nella Chiesa vediamo come maturano le promesse di Cristo, i grandi miracoli e i sacramenti passano per lei (esclusi casi ove non vi sono consacrati o casi particolari), così come ci passa la nostra santificazione personale.

Il cardinale Caffarra spiegava come nella Chiesa si incontra Gesù proprio nel nostro presente, e se non possiamo tornare a Gerusalemme e per le strade della Galilea con Lui, oggi ci sono i Suoi discepoli, e i successori degli apostoli, e lo Spirito Santo vi alberga in essa, proprio per questo, ancora oggi possiamo camminare lo stesso al Suo fianco. Consci che la Chiesa per i cristiani è per metà umana (gli orrori e i peccati della parte degli uomini che la compongono) e per metà infallibile perchè divina (sacramenti, magistero ecc. ecc.), e dobbiamo capire che se usciamo fuori dalla Chiesa, non siamo più in relazione diretta con Dio, o meglio al di là della preghiera, se volontariamente ci tiriamo fuori, strappiamo la veste di Nostro Signore Gesù Cristo, non siamo noi nel torto se domandiamo chiarezza su Amoris Laetitia (a cui non c’è ancora risposta), non siamo noi nel torto quando chiediamo di non sentire “bella ciao” da certi preti durante la Messa, non siamo noi nel torto quando cerchiamo una Santa Messa celebrata in rito tridentino o sensibilizziamo i pastori al riguardo. Resistete! Noi abbiamo bisogno di stare con Cristo fino alla fine e di sorreggere la Santa Chiesa, confessata nel nostro credo come una santa cattolica e apostolica, fondata da Lui, dobbiamo seguirla in questo percorso doloroso.

Non siamo noi che dobbiamo abbandonare, la divina istituzione, noi che siamo attaccati ai santi, alla dottrina, al bene e alla volontà di Dio, nel Suo amore sappiamo che fuori dalla Chiesa non c’è Comunione, si rompe il legame metafisico che ci lega. Solo in lei passa il filo rosso che ci conduce alla comunione universale con i santi, e con tutti gli uomini che ci hanno preceduto, solo in lei troviamo il legame con i Sacramenti, e con Cristo.. Noi dobbiamo stare nella Chiesa, che è proprio Comunione con Dio, e con tutto l’universo, semmai sono i lupi rapaci, massoni, ladri e pervertiti che devono abbandonarla. Se serve grideremo dai tetti, per il nostro zelo per la Sua Santissima casa, ma oggi più che mai siamo chiamati a resistere, ricordate bene: “Lotta fino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir, 4-28)

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