Problemi metafisici nell’uscita dalla Chiesa

Simone D'Aurelio

(4 min. lettura)

Uomini di Cristo, ovunque siete non retrocede di un solo centimetro, chi abbandona la nave si ritrova si ritrova di fronte un problema metafisico insolubile, perchè si spezza quella sottile linea rossa diretta che ci collega con i santi e con il cielo, il Signore ha promesso che il nemico non vincerà e che sarà con noi fino alla fine dei tempi, oggi lo accompagnano nella passione della Sua sposa, siamo con Lui fiduciosi, il male non vincerà. La Chiesa si basa sul divino mandato del Messia nessuna altra istituzione può avvalersi di ciò, nessuna altra istituzione può reggere, perchè nessuna ha in sè in potenza la forza di Dio al suo interno. Non dimentichiamoci delle sulle Sue promesse, solenni, immutabili, che da sempre di realizzano. E oggi più che mai dobbiamo resistere nella Chiesa per restaurarla nella verità e nell’amore. E’ da millenni che gli uomini tramite la Chiesa, incontrano Cristo, e lo si fa in modo diretto, tramite i santi che sono in Comunione con Lui, tramite l’unità nella fede, tramite i sacramenti, tramite l’Eucarestia, o tramite gli ordini sacri. Se riconosciamo Cristo come figlio di Dio sappiamo che ogni sua promessa si realizza, e la Chiesa nasce con la Sua autorità, tramite il Suo sacrificio, il Suo sangue, la Sua volontà,la Sua santità, il Suo amore e la Sua grazia; inoltre ricordiamo bene che agli apostoli dopo avergli concesso autorità e potere e di slegare e legare ogni cosa, ha promesso di essere con noi, fino alla fine del mondo: <<E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”>>. (Mt 28-18,20) Quindi Cristo nella Sua Chiesa sarà sempre con noi, non possiamo prendere il vangelo per metà, la Chiesa nasce nell’accogliere tutto il vangelo, così come il cristianesimo, anzi esso è il completamento dell’antico testamento che si collega al nuovo e viceversa. Anche se quasi tutti i sacerdoti vivono nel supermodernismo, nel cuore della Chiesa c’è Cristo, il Suo amore, la Sua grazia e la Sua santità, e vi soffia lo Spirito Santo. Non dimentichiamo che abbiamo ancora oggi grandissimi uomini di fede, lottano per Lui, da Burke a Sarah, da Schneider a Muller, e abbiamo avuto grandissimi prelati che sono stati con noi fino a poco tempo fa testimoniando la verità ad ogni occasione, con giustizia, amore e lealtà assoluta, da Livi a Caffarra, da Biffi a Siri. Tutti nella Chiesa hanno sofferto e continuano a soffrire coscienti della situazione di quest’epoca, ma allo stesso tempo perseverano perchè vivono di amore per Lui, vivono in quell’unione e in quella carità che ci lega al Santissimo che ci fa sopportare tutto e ci fa amare anche i nostri nemici sperando in una loro conversione,e che ci dà anche la forza di lottare fino alla fine.

Noi non faremo vincere i turbomodernisti, faremo vincere Cristo nella Chiesa. Ben sapendo che questa è la via. Tutti i grandi uomini di Chiesa infatti sanno bene che qualsiasi altra istituzione religiosa dal paganesimo a scientology non ha il mandato divino ed è creata interamente da mani d’uomo, quindi destinata a soccombere. Michael Schmaus, da grande teologo sottolinea bene che tutto ciò che nasce in modo del tutto artificiale è destinato a perire,è sotto la legge della caducità, ogni cosa porta una fine se non è toccata da Dio. E non dobbiamo farci vincere dalla tentazione di abbandonare la Chiesa per creare una nuova “chiesa” tutta artificiale, teologicamente e metafisicamente invalida. Noi invece abbiamo bisogno di vivere, abbiamo bisogno del contatto con Dio, della sua grazia della sua benedizione, della sua potenza, proprio per questo dobbiamo lottare nella Chiesa, sostenere i tradizionalisti, le messe in rito tridentine, aiutare i vicini, e poi sperare anche in un cambiamento per i lontani modernisti, e rimanere sempre in contatto con Lui. Lo dobbiamo in fondo ai nostri martiri, ai nostri santi e a tutti quelli che non hanno mai perso la speranza in Colui che tutto può. La Chiesa si erge in Lui, ma essa intreccia la storia divina con quella umana, il sangue dei martiri che bagna Roma l’hanno forgiata, la testimonianza degli apostoli, la grandezza dei santi, l’hanno fatta risplendere. Le gesta delle comunità cristiane l’hanno resa un gioiello nel mondo forgiandosi in lei. Anche perchè la Sposa di Cristo deve essere con noi fino alla fine, la questione metafisica è evidente, la Chiesa militante, ed è collegata in modo insolubile alla Chiesa purgante e alla Chiesa trionfante, sono 3 elementi metafisici collegati obbligatoriamente e che nessun uomo può sciogliere. Il problema filosofico e teologico è evidente, se si rescinde dalla Chiesa militante si perde il contatto diretto con le altre due sfere, inoltre, solo alla fine completa fine del mondo e del tempo ci sarà anche la fine della Chiesa militante, in favore del giudizio e di una nuova parusia. La Chiesa militante è ancora di fronte ai nostri occhi, il mondo aspetta ancora il giudizio, il suo collegamento con gli uomini del purgatorio e i santi del paradiso è una realtà di fatto, e noi dobbiamo ancora lottare perchè non siamo noi che dobbiamo andarcene, bensì gli ipocriti, i lupi rapaci, e quelli che vogliono alterare il deposito della fede.

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