Conte il traformista

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

E’ incredibile come l’Italia sia ipnotizzata da Giuseppe Conte, la sua super vittoria con i grillini alle urne non è solo frutto dei voti “comprati” con il reddito di cittadinanza, c’è infatti una percentuale alta di preferenze che non può essere spiegata solamente con il comparaggio. C’è qualcosa in quel grosso numero che è frutto del carisma del leader del M5S. Il professore, è sicuramente il politico più furbo che abbiamo sul panorama italiano: riesce ad ipnotizzare tutti, e a far votare molti italiani il m5s.

Eppure se si analizza il personaggio nel profondo c’è da rimanere sbigottiti, Conte è il premier dai poteri illimitati che si vanta della sua gestione covid, e che viene ricordato dalla stampa come il grande capitano che ci ha traghettato fuori dalla tempesta, ma oltre alle conferenze stampa indette ogni 90 secondi cosa possiamo ricordare di lui? E’ stato un buon leader? A guardare i risultati, possiamo dire che siamo agli antipodi; proprio il pentastellato infatti è risultato l’uomo delle chiusure, quello più rigido in Europa, che però ha portato anche più morti per covid. Quello che ha chiesto più sacrifici di tutti, ma che non ha evitato pressoché nulla. Si apre in tutto questo un’altra parentesi sempre nella sua gestione, infatti tutti quei morti non curati e tutti quei danneggiati da vaccino, sono in parte imputabili con molta probabilità alle sue scelte sbagliate ed al suo perpetuo confidare in Burioni e Speranza e in un CTS che ogni giorno diceva una cosa diversa. Oltre a questo, c’è stata anche quella crisi economica, e sociale che poteva essere evitata stabilendo reti di cura, cosa quantomai bandita per oltre due anni dallo stesso Premier. Conte è lo stesso uomo dei green pass, che li ha sostenuti, che ha votato per fare fuori milioni di italiani, è lo stesso che ha eretto tutti i dpcm per asfaltare la costituzione e dividere il mondo tra i vaccinati (santi) e i no vax (reietti) ma è anche il premier che a tempesta conclusa ha fatto l’occhiolino ai no vax dicendo di aver votato contro di loro ma di averlo fatto per non contraddire gli altri (quindi và in base a dove tira il vento). Ed è proprio grazie al suo andare dove conviene che Conte riesce a far ammaliare tutti, vota per l’invio di armi, si esprime contro la Russia, ed è pubblicamente pro-sanzioni, quindi anche grazie a lui che ci ritroviamo le imprese ormai distrutte, ma è anche lo stesso Conte che oggi furbescamente fa le marce per la pace. E le fa anche al momento giusto perchè sta per scoppiare l’ennesima crisi economica. Insomma un calcio al cerchio e uno alla botte e domani, quando forse il paese crollerà del tutto e gli verrà chiesto cosa ha fatto da leader politico (e riferimento per milioni di italiani) forse troveremo il solito Conte carismatico che giurerà di esser dalla parte del popolo e che ha votato per l’invio di armi, per le sanzioni e la guerra economica, ma lo ha fatto perchè costretto per questo o quel motivo.

Ma Conte è anche di più di tutto ciò, è colui che ha fatto le leggi ad hoc stile berlusconiano per salvare suo suocero per il problema della tasse di soggiorno, ed è anche quello che milita negli atenei ma poi chiama Fedez e la Ferragni legittimando il nichilismo assoluto come modello e influencer a cui dare ascolto (ed esempi da seguire). Conte è colui che accetta di far parte di un gruppo che sta trasformando i lavoratori in schiavi ed eterni precari collegati al reddito di cittadinanza, ed è proprio quello che si batte per un reddito che il più delle volte tocca sempre più persone che quei soldi non li doveva prendere, o che li usano per stare a casa e poi fare altri lavori in nero. Conte è l’uomo carismatico che ha quel tono di voce rassicurante, quel sorriso beffardo e quell’aspetto fisico che ha fatto impazzire tutte le donne, eppure lui è solo una copertina, se si và oltre la sua retorica, oltre le sue ramanzine, scopriamo che in fondo la gestione covid è stata assurda, che la guerra ingaggiata con la Russia è ancora più folle, e che il reddito di cittadinanza non sta risolvendo la crisi italiana. Gli uomini politici devono essere valutati nei risultati, nella coerenza, eppure Conte sembra essere per certi verso figlio di Berlusconi, tra l’ottima comunicazione e il sapersi vendere riesce ad ammaliare tutti, abbiamo di fronte a noi un “campione” politico in grado di macinare voti. A chiacchiere e con i fatti si schiera dalla parte delle elitè, e dei vincitori, ma poi come la situazione inizia a precipitare dichiarare di essere anche dalla parte dei vinti. Ma fino a quando il trasformista può mettere un piede in due scarpe? Con il Mes alle porte, e la distruzione di tutte le imprese ormai prossima (se non si risolve la questione bollette) non so fino a che punto il delicato sofisma del pentastellato potrà reggere. Le dissonanze cognitive sono evidenti tra l’esaltazione dei media ed i suoi risultati nel reale. Male che va probabilmente farà come Di Maio e si troverà una poltrona nella UE. In tutto questo nessun discorso sovranista come ai tempi della sua alleanza con la destra, quando era con Salvini, è da anni infatti che il leader ormai che ha rigettato le sue radici. Il suo vivere con la sinistra, il suo cantare “bella ciao” sostenendo allo stesso tempo i fascisti di Azov, il suo picchettare ogni decisione europiesta fà notare in fondo che lui è un figlioccio del PD nel pratico, solo lievemente più populista grazie al reddito di cittadinanza, per il resto, il suo superuropeismo il suo superatlantismo, lo ha portato ad essere allineato nei fatti sempre con la sinistra ultraliberale.

Foto di cottonbro studio da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/persone-ragazza-carino-giovane-6725078/

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