Oltre il naufragio politico

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Oggi più che mai nel nostro Belpaese c’è chi pensa che per risollevare la società occorre arrivare alla presa militare, c’è anche chi pensa che riusciamo a migliorare tutto puntando sui magistrati con proteste di fronte ai tribunali, c’è inoltre chi sostiene che tramite l’informazione riusciamo a vincere i problemi nostrani. Eppure la realtà di fronte ai nostri occhi ci mostra che nessuno di questi poteri elencati è in grado da solo di respingere il colosso Europeo-Statunitense che sta decretando la fine dell’Italia sotto ogni aspetto. E’ un drago che vive tramite la finanza, la tecnica, e l’imperialismo e sta corrodendo ogni altro potere: da quello economico a quello culturale, da quello politico a quello dell’informazione. Tutte le forze nazionali sono in crisi, e nessuna di esse si rialza, e dobbiamo dire che la crisi del nostro Belpaese ha contagiato tutti i settori in modo olistico; in fondo una società che sprofonda, viene coinvolta in ogni suo organo, proprio per questo abbiamo di fronte a noi una crisi etica, di responsabilità, di valori, di doveri e di diritti, di umanità e di civiltà, che è figlia di un ultima istanza di pensiero debole, e di una crisi religiosa e metafisica.

E’ inutile farsi illusioni, infatti, se guardiamo la partita in modo orizzontale vediamo che i padroni della finanza hanno una forza gigantesca: comprano i media, hanno tv giornali, occupano le università, finanziano guerre e rivoluzioni, ed hanno in mano ogni tipo di potenza di fuoco sulla terra.

Il colosso speculativo economico dei “filantropi” compra giornali, giudici, intere milizie di soldati, e mette sotto scacco governi, e politici, e se per caso osi resistere vieni ricattato o semplicemente messo con le spalle al muro. C’è un “golem di pietra” su cui ognuno di noi si infrange, e nel migliore dei casi muori da eroe, nel peggiore ti corrompi. E nulla sembra fermare questo colosso,che è anche federato nella società (sindacati, associazioni, atenei, movimenti studenteschi ecc. ecc.).

In tutto questo, c’è da dire che ciò che può risollevare una serie di poteri ormai quasi del tutto distrutti è un potere superiore, il cui ordine e la cui validità non proviene da nessuna sfera orizzontale. Non parliamo di qualcosa legato alla decadente magistratura,o ad una classe politica che ormai è allo sbando, e non è neanche una potenza di fuoco legata all’economia o alla possibilità di fare cultura. L’unica possibilità per rinnovare lo stato avviene infatti alzando gli occhi al cielo, ripartendo da Colui che tutto può. Il Golem di pietra può essere sconfitto, nella sua finanza, nella sua maxi struttura da ciò che non è di ordine orizzontale. Solo tramite il gancio verticale c’è la possibilità di sconfiggere l’immanenza, di uscire fuori dal tempo, e di uscire fuori dalla morsa dei padroni euro-americani. Solo tramite la teologia, la metafisica, e la vera filosofia, si può uscire fuori dall’esistenzialismo, e rinnovare lo stato, il singolo e il collettivo confidando nell’unico Potere che può contrastare gli altri poteri, perchè ad esso non è sottomesso. Solo la trascendenza, e Colui che tutto può, è in grado di ribaltare le sorti. Si può riprendere in mano la politica, lo stato,e la magistratura solo se si alzano gli occhi al cielo. Ci possiamo rialzare in modo collettivo e in ogni settore, solo con un programma metapolitico, che è agganciato alla tradizione alla trascendenza,perchè coniugando l’alto e il basso è possibile uscire fuori da una società che diventa sempre più omicida e suicida ed è sempre più imbavagliata dai magnanti della finanza. Solo con lo sguardo al cielo possiamo uscire fuori dalla schiavitù dei padroni, la storia ebrea in fondo insegna anche questo. E’ inutile confidare nei potenti, o pensare di sistemare le cose appoggiandosi a un solo potere orizzontale, nessuna forza umana e nessun impero terreno ha con sè la possibilità di sorpassare la contingenza. Solo il ritrovo della croce, che aggancia la dimensione orizzontale a quella verticale, che tocca spazio e tempo, che incarna l’incrocio tra Gerusalemme e Atene, tra Colui che E’ e Colui che c’è, può rinnovare la nostra società. Le grandi società tradizionali, hanno vissuto nella prosperità perchè collegavano l’alto e il basso, l’essere e il divenire, essendo guidate da parametri metafisici e teologici importanti.e proprio per questo oggi, come ieri, possiamo rialzarci,tramite le strade della tradizione, del cristianesimo, del realismo e della metafisica. Tutto il resto sono vane illusioni di poteri che vanno aiutati ma che ormai sono ridimensionati, e che non possono vincere da soli e non possono rifiorire in modo autonomo, solo Jahvè il Dio degli eserciti ha il controllo delle battaglie e della storia, e può far risorgere queste potenze. Solo nel ritrovo del filo d’oro della tradizione c’è la maturazione etica, umana, valoriale e spirituale in grado di rispondere alle esigenze dell’uomo di oggi, devastato dal pensiero decostruttivista postmoderno. Ed è ormai ora di uscire fuori dalla crisi spirituale metafisica filosofica, abbiamo bisogno che le sparute minoranze lavorino per cambiare il proprio destino e quello del mondo, è ora di confidare in Colui che tutto può.

Foto di Marina Leonova da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/paesaggio-connessione-colline-ponte-sospeso-8904768/

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