La citta di Dio

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Senza inizio e senza fine, fuori dal tempo e dallo spazio sorge la Santa Gerusalemme Celeste, la Città a cui sono destinati gli uomini giusti, ma cosa ci attende varcate le sue mura? La prima cosa che ci si palesa è la visione di Dio, la Bellezza infinita, la Gloria infinita, e la Gioia infinita, ogni cuore vivrà un rapporto eterno e meraviglioso con il Santissimo; nella Gerusalemme Celeste infatti non ci sarà mai la noia, la disperazione e il vuoto dovuto alla temporalità, bensì chiunque sarà di fronte al Suo volto, alla Sua presenza, sarà preservato dalla delusione del compimento, dall’eterna ricerca di fine, perchè Dio rappresenta per i cristiani, l’arrivo, e l’Eterna realtà inesauribile. Il finito e l’Infinito si toccheranno finalmente e la Città segnerà l’inizio della soddisfazione ultima dell’uomo. In base a questo, e per via della Sua natura, si crea nella Santa Città un circolo vizioso dove Dio si dona, e darà per sempre vita, prosperità e felicità ai suoi eletti, e gli uomini dal loro canto saranno per sempre sicuri, tra le braccia del Santissimo, e si doneranno a Lui proprio proprio perchè egli E’. Ciò che colpisce ancora è che nella Santa Città insieme al Sommo Bene, arriva tutto il resto, perchè lì si vivrà l’Unione, quella vera, con i nostri antenati di ogni tempo, con i nostri cari, e con gli sconosciuti che hanno vissuto per Dio, senza nessun limite dovuto alla contingenza. La Santa Gerusalemme non è una realtà passiva, il rapporto con Dio infatti significa vita continua, ci sarà un percorso eterno, un rapporto singolare e collettivo che prevede un’agire ad ogni attimo, tra la celebrazione di Dio, e la vita donata da Lui, si avrà accesso a un’azione perpetua e meravigliosa. Collegato a tutto questo, ci sarà anche la Protezione Ultima, e il Senso ultimo, per inciso non ci sarà più la forza del malvagio a stritolarci, nessuna forza potrà opporsi tra il popolo di Dio e il Santissimo, nessuno potrà spezzare l’eterna felicità, l’eterna bellezza l’eterno compimento e l’eterno cammino.

Ciò che conta in questo percorso è che la Città di Dio è il riscatto ultimo per l’uomo, la meta finale, l’arrivo, che giustifica la vita terrena. Ci ritroveremo di fronte a Colui che può rispondere a tutte le nostre lacrime ed a tutti i nostri perchè, ma non c’è solo questo, nella città la meta apre anche ad un percorso senza fine. In tutto ciò nella situazione terrena la Chiesa oggi come ieri per mandato divino è in grado di trascendere il mondo, di creare una sinfonia unica che raduna i viventi da ogni parte del cosmo, per formare un Corpo Unico, ma la Gerusalemme Celeste raduna anche i più sconosciuti, i dimenticati dalla storia, e gli uomini di ogni tempo, ci sarà quindi l’unità ultima, quel per sempre che qui rincorriamo e tocchiamo a tentoni tramite lo stare vicino al Rabbì. Ma oltre a tutto questo la Santa Città è anche una costruzione stupenda, nessuna meraviglia naturale ed artificiale potrà eguagliare la Bellezza che Dio ha impresso in questo progetto. Un coro unico, una lingua unica, una direzione unica che federerà le nostre esistenze per sempre, quella ricerca di unità, di stabilità e di comunione sarà possibile in Lui e solo in Lui, che nel cristianesimo non crea una fusione con l’Essere bensì salva anche l’anima e la personalità dell’uomo.

Ciò che si antepone di fronte all’uomo ed a questa città è una scelta, che passa tramite il libero arbitrio, c’è infatti chi sceglie di seminare in vista dell’Immensa Gerusalemme e chi invece semina per il mondo. La Città di Dio, quindi si pone da spartiacque tra il metafisico e l’esistenzialista, tra chi vede nel finito il tutto, e chi ci vede le tracce del Santo. E’ curioso vedere come i marxisti nell’ultimo secolo hanno fatto oltre 100 milioni di morti pensando di poter arrivare alla perfezione ultima qui sulla terra, eppure la storia ha sempre insegnato che non è esistita la Comunione Ultima sotto il cielo e neanche si è mai raggiunto l’equilibrio ultimo. Piuttosto ciò che abbiamo di fronte è costernato dalla finitudine. A tutto ciò si contrappone la Gerusalemme Celeste, quell’entità che in fondo ha sempre denunciato la contingenza del mondo, l’importanza del presente in relazione con il passato e il futuro, e la bellezza dell’Ultimo arrivo, l’eternità che sorpassa qualsiasi gioia e progetto finale.

Foto di Rahul Pandit: https://www.pexels.com/it-it/foto/sfondo-di-alba-sul-mare-di-nuvole-2086748/

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