Anteporre il nulla non dà soluzioni al reale

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Sappiamo bene che l’ateismo denuncia la mancanza di Dio, esso però come ho mostrato nei miei articoli risulta impensabile a livello razionale, per quanto il mainstream vuole farci amare il materialismo, lo scientismo, e la superficialità, ci ritroviamo di fronte ad un mondo che non riesce a dare spiegazione di sè.

Possiamo anche guardarla in senso stretto partendo dal discorso metafisico dell’essere necessario per intravedere Dio nel mondo; se infatti negli ultimi articoli abbiamo mostrato i limiti che ci sono a livello concettuale, è interessante anche parlare del nulla. Molti atei negli scorsi secoli (come Marx) dichiaravano in modo abbastanza esplicito, che il mondo e l’universo erano eterni, oggi ci si accorge invece che essi non hanno nessuno dei tratti dell’autonomia e dell’eternità, e ci ritroviamo a questo punto di fronte ad atei che attualmente parlano del nulla. Infatti la volontà di escludere Dio a livello immanente e trascendente è troppo forte, l’equazione che si compone è quindi che dal meno viene il più, che il minore giustifica il maggiore, che ciò che non ha vita genera la vita, che la mancanza di coscienza generi la coscienza, che ciò che non ha in sè forza, energia, pensiero, e orientamento, sia in grado di giustificare la comparsa di questi ultimi. L’ateo di oggi con la parola “evoluzione” pensa che dal nulla assoluto, dal vuoto più totale, o da una semplice nube di gas (com’era l’universo in alcuni stati primordiali) possiamo arriva a giustificare in modo razionale e scientifico ciò che c’è oggi. E’ inutile far vedere che si tratta di un’enorme semplificazione, il meno non giustifica il più, e noi lo denunciamo perchè questo processo è da sempre presente nella realtà, chi ha la vita trasmette la vita, non sono i morti a darla, chi ha la forza è in grado di esercitarla, non chi è ormai senza nessun muscolo, chi è in grado di amare può trasmettere amore e non chi invece non ha in sè nessun sentimento. Il progettista può dare spiegazioni del suo progetto, e non viceversa, pensare che la materia grezza, può darsi contenuto, spirito e informazione mancante squalifica la chimica, la biologia, e la stessa razionalità. Dobbiamo guardare il reale per come ci viene presentato da millenni, chi ha esperienza può trasmetterla, chi ha le virtù può esercitarle, chi ha ordine può trasmetterlo. Proprio per questo chi studia per davvero la teoria di Darwin vede che “evoluzione” non è una parola in grado di spiegare i processi macro evolutivi, che ci sono stati in questi millenni, anzi richiedono implicitamente altro.

Quel radicalmente altro, che denuncia di avere in sè la potenza necessaria per trasmette l’essere, per far vivere il mondo. Se l’ateo antepone il nulla infatti, ci ritroviamo di fronte a due problemi, che sono collegati:

1 il nulla assoluto non può essere pensato (come dimostrato da Bergson)

2 il nulla assoluto al momento non è mai stato incontrato, esso inoltre non è oggetto di riflessione scientifica, perchè in questo caso parliamo di un’oggetto inesistente che non può essere neanche studiato. Anche lo stesso vuoto assoluto pare non esserci mai stato, come viene denunciato ad oggi dai fisici stessi

A questo punto il panorama si fà molto più chiaro il nulla, la mancanza di tempo, di spazio, di energia, di ordine, di potenza, l’assenza di ogni cosa, non può giustificare questi fattori, e non compare nella nostra mente, e neanche nel reale, gli stessi processi chimici, biologici, e fisici sono possibili al netto di requisiti da possedere in potenza per giustificare i risultati. Se l’assoluta mancanza di ogni cosa non può essere studiata, pensata, e con ogni probabilità non esiste, possiamo dire che questo ragionamento rimane una chimera per l’ateo. Ma oltre a ciò, seppur si voglia constatare che in un determinato lasso di tempo nell’eternità c’è stato il “nulla assoluto” per qualche motivo (il nulla dei filosofi), non c’è una spiegazione a come un’attimo dopo può esserci qualcosa in più rispetto alla totale mancanza. In termini metafisici dal nulla non nasce nulla, quindi c’è Qualcuno di eterno, come intuito già da grandi filosofi ellenici migliaia di anni fà. E questo Essere non può venire intaccato dal tempo dal divenire, pena la perdita della sua eternità, e ciò ci porta a dedurre che l’universo, (il multiverso) e ciò che ci circonda non ha i tratti di quest’Essere, tutto viene attaccato e corroso dal tempo. Nessuno riesce a salvarsi da questo processo, e il nulla, non può spiegare in modo concreto il reale, semmai ciò che c’è di fronte ai nostri occhi può essere spiegato dal suo esatto opposto.

Foto di Alexis B da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/bianco-e-nero-persona-notte-camminando-11071951/

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