Great reset, come contrastarlo?
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Per chi segue l’informazione indipendente sa bene che i vari “filantropi” della finanza sono tutto fuorchè beniamini ricchi impegnati dalla mattina alla sera a fare beneficianza in giro per il pianeta o almeno questo è solo un lato della medaglia, ed è l’apparenza. Tra ONG e influenze degli organi sovranazionali (OMS ecc. ecc), bisogna guardare la realtà: i vari Schwab, Soros, Gates, nelle loro conferenze parlano chiaramente del futuro che verrà e dei loro progetti. Anzi basta vedere Harari un loro pupillo che parla dal Forum di Davos, di Dio come “fake news”, di transumanesimo, di distruzione del libero arbitrio, e sopratutto della visione antropologica dell’uomo che per lui equivale a un’animale hackerabile. E’ inutile dirlo, per quanto gli stessi giornali al servizio paga dei “filantropi” negano qualunque cosa, abbiamo a che fare con persone che hanno idee folli e transumaniste, che hanno in mano un potere quasi illimitato essendo i pilastri della tecnologia e della finanza. Finanziano rivoluzioni, creano giornali, immettono e governano le tecnologie, essi sono i poli centrali della società che vogliono arrivare ad avere sempre più potere. La mia opinione è che nel cassetto c’è sempre lo stesso sogno di schiavizzare l’intera umanità, ma al di là di ciò che penso, come si può resistere alla folle corsa transumanista voluta da questi uomini?
Non possiamo farci illusioni, i fini ci sono, li vogliamo combattere ma ci mancano i mezzi, e non basta “fare cultura”, e neanche sperare nell’utopia del “risveglio delle coscienze”, o idealizzare rivoluzioni violente che ci rendono peggiori dei nostri persecutori. No ciò che ci serve per resistere a questi folli pazzi è il ritrovare dei mezzi adeguati al nostro scopo, collegare quindi fini e mezzi, e riunire le persone sotto la giusta ala, che però non vive nell’immediatezza, altrimenti raggiunto il fine ci si inizia a sbranare a vicenda. Ciò che intravedo possibile è prima di tutto fare comunitarismo, ritrovare un’unità perduta, essa però per esserci deve essere basata su dei valori, non si può raggiungere un risultato solo perchè si è “contro quello, contro quell’altro”, l’esempio c’è l’abbiamo sotto gli occhi con una sinistra italiana che ha fatto dell’antiberlusconismo il suo cavallo di battaglia ma sostanzialmente non ha portato benefici. O dei 5stelle l’antipolitica cialtrona che si trasforma in cialtroneria per eccellenza. Urge invece ritrovare un volto spirituale, cattolico, trascendente e immanente che supera la contingenza, e gli obiettivi del momento. Perchè gli stessi valori per essere accettati in via definitiva devono essere trascendenti, e quindi in parte riflesso dell’Assoluto. Abbiamo bisogno di creare un volto in grado di trovare anche mezzi che siano congrui per la missione, dalla possibilità di stampare “banconote” come mezzi di scambio, al trovare una chiarezza culturale, etica, teleologica, in grado di inserirsi nella società ma di non essere totalmente assorbita in essa. Un cambiamento del genere va fatto insieme, e fino a che non arriveranno vere e proprie persecuzioni,che ci rende possibile il vivere in una società che è sempre più alienata e alienante dal reale. Il comunitarismo però è un processo ontologico, le società tradizionali per reggersi, e per progredire, e anche per caratterizzarsi, avevano una loro personale visione teleologica, ciò gli consentiva di esserci nel mondo e di organizzarsi di conseguenza, l’ordine morale, economico, e sociale, vivono e vanno di pari all’ordine valoriale, spirtiruale, ed etico, non esiste un rinnovo parziale che può rimettere in piedi questa situazione. Oggi più che mai c’è bisogno di scriverci, di vederci, di incontrarci e di riunire l’alto e il basso, l’essere e il divenire, teoria e pratica, fine e mezzi, metafisica e realtà, ordine naturale e ordine sociale, realtà trascendenti e immanenti. Solo così potremmo vincere la battaglia….
Foto di cottonbro studio da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-indossa-anello-d-argento-con-luce-viola-6153741/
