L’essere e il nulla, il problema teologico, filosofico e scientifico

Simone D'Aurelio

3 min. lettura

Il mondo della scienza e quello della fede sembra essere divisi in quest’era postmoderna dove gli urlatori del mainstream e gli scientisti assegnano a tutto ciò che non rientra nel mondo scientifico un posto di sudditanza rilegato ai margini della società.

Proprio l’esaltazione del metodo scientifico, e delle scienze ad esso collegate ci enuncia  in realtà il bisogno di materie come la teologia, la filosofia e la metafisica specialmente negli aspetti che riguardano l’essere e il nulla.

Se guardiamo a fondo la questione infatti, possiamo notare che tutto ciò che ci dicono le varie discipline è che l’essere non può venire dal nulla, per tradurre l’affermazione metafisica in forma pratica possiamo pensare alle varie materie come la chimica ad esempio, che con le sue leggi i suoi assiomi e le sue formule ci dice che determinati elementi inseriti in un contesto causano una determinata reazione, il risultato è quindi legato all’interazione di questi determinati fattori, che se mancanti non producono quanto enunciato, quindi ciò che manca, ciò che non è, non fonda queste operazioni.

La storia che studiamo nelle scuole è radicata negli eventi e viene scolpita dalle scelte e dalla vita dei popoli e dei singoli, essa non si basa su quanto non è accaduto, ma su cosa è successo, sulle decisioni prese, sugli scontri avvenuti, e via discorrendo.

Lo stesso lo possiamo dire per le formule fisiche, che riguardano gli enti ad esempio, e dove anche nel calcolo della forza vediamo che non è il nulla a fondare il risultato, bensì la massa moltiplicata per l’accelerazione.

In qualunque scienza ci radichiamo possiamo constatare che il nulla è determinante ma in senso negativo ovvero proprio che c’è è determinante rispetto a ciò che non c’è. Pensiamo anche alla matematica, parliamo di astrazione e il suo risultato razionale è collegato a ciò che enuncia nel reale, ma ancora di più possiamo guardare alla biologia, dove l’esperienza diretta e scientifica ci mostra che dalla vita nasce la vita (non sono i morti a creare nuove specie viventi), con un  nulla che non è fondante delle complesse operazioni biologiche, ma esse sono proprio causate da fattori che sono innestati all’interno degli ecosistemi.

Tutto questo ci porta a capire chiaramente che il nulla in se per se non ci spiega niente, proprio perchè è mancanza di ogni cosa, e oltre a non essere oggetto di scienza (in quanto non si può studiare il nulla assoluto), proprio la nostra esperienza scientifica ci dice che dalla negazione di ogni essere non vi è nulla che può sorgere.

Il discorso metafisico sul nulla che poi si riallaccia alle religioni, è forte perchè ha un riscontro diretto nel mondo, perchè alla base delle scienze vi sono determinati fattori, agenti, enti che danno una spiegazione razionale al mondo, ma proprio le loro basi denunciano che tutto ciò che è reale e che accade non viene dal nulla.

Se qualche fisico alcuni anni fa aveva provato a ipotizzare un’universo che esce dal niente più assoluto, si è visto che il nulla della fisica non è il nulla dei filosofi (1), i fisici infatti intendo già qualcosa, un “vuoto” che contiene in se particelle, mentre il nulla filosofico è la negazione di tutto. A questo punto se tutte le scienze di ogni tipo denunciano che il nulla non le fonda, che i loro assiomi si basano su qualcosa e questo qualcosa è condizione sino equa non, così come lo sono gli elementi per le operazioni e le arti, a questo punto è evidente che torna in ballo il discorso tra essere necessario e contingente.

Anche se non vediamo Dio, l’universo non esce dal nulla assoluto, e qualcosa deve esserci da sempre perchè se per un dato momento vi è stato l’assoluto niente, per un’attimo dopo ci sarà di nuovo il nulla assoluto, è l’esperienza scientifica che lo dimostra anche certificando a sua volta la validità dell’asserzione  metafisica. Nessun arte e nessuna materia vive leggi, operazioni,regole e assiomi basati sul nulla, bensì tutti si appoggiano su “qualcosa”, il mondo scientifico vanta la sua forza proprio perchè è in grado di leggere razionalmente alcune parti dell’universo, dove se al contrario il nulla è fondante allora niente di tutto questo ha legittimità e tutti gli assiomi e le varie leggi perdono di validità.

E dato che il mondo ha avuto inizio e la materia non è in grado di trascendere se stessa, l’essere e il nulla ci riportano a guardare verso Dio, verso Colui che può trascendere tempo e spazio. La scienza e la fede quindi si incontrano, anche sul problema della negazione di ogni essere, ove i grandi interrogativi scientifici chiamano in causa il mondo della teologia, della filosofia e della metafisica.  

(1)

(https://www.uccronline.it/2018/07/30/luniverso-non-nasce-dal-nulla-la-meccanica-quantistica-indica-un-qualcosa/)

Foto di Michiel Alleman da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/galaxy-digital-wallpaper-1537611/

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