Scienza fede, e mondo classico

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Ormai il mondo contemporaneo prende in considerazione solo ciò che è “scientificamente provato”, infatti ogni materia,ogni analisi, ed ogni fenomeno che non è strettamente collegato al settore scientifico sembra essere per i nostri conoscenti pura demagogia, eppure questo articolo (che ripropone a larghe linee il mio discorso del 3/6/2023 nell’evento Fede e Scienza tenuto a Pescara), dimostra come queste materie vivono una doppia convalida, e una relazione circolare: per inciso il mondo della teologia (e della filosofia classica) dà vita al mondo scientifico e il mondo scientifico convalida la fede, e oltre al mondo teologico, in questa doppia strada, in relazione con la scienza si inseriscono anche le arti classiche, come la letteratura, l’antropologia,ecc. che si danno valore e utilità reciproca.

Il primo punto importante è capire cosa viene inteso per scienza oggi, essa viene definita come tutto ciò che si avvale per lo più del metodo scientifico, è ciò che è empiricamente dimostrato e replicabile. La validità della scienza è dimostrata dalla sua efficienza all’interno della realtà, basta guardare infatti alla tecnica, e alla razionalità dei risultati postulati dalle materie scientifiche per rendersi conto della sua concretezza.

Se dà un lato quindi il metodo scientifico sembra essere perfetto non dobbiamo scordare che esso ha tre punti oscuri: il primo è quello legato alla difficoltà di non poter formulare il più delle volte una teoria univoca, il secondo riguarda il fatto che la sperimentazione richiede una teoria, quindi un’interpretazione dei dati e dei risultati condizionata perché condotta da un soggetto non imparziale, e per terzo il criterio di indeterminazione di Heisenberg che in meccanica quantistica spiega come l’osservatore porta con se una perturbazione all’interno del fenomeno osservato. Inoltre il metodo scientifico non può regredire fino all’infinito per motivi di risorse, spazio e tempo.

Il criterio ultimo di validità del suddetto metodo è la prevedibilità, ciò che viene dimostrato empiricamente (e può essere replicato) il cui risultato è univoco è prevedibile “rientra” nel discorso di scienza, almeno attualmente, ma se una parte del reale è inscritta all’interno del calcolo predittivo, vi è anche un’altra parte della realtà che non può essere totalmente coperta da questo criterio, infatti l’approccio positivista vuole subordinare la teoria al metodo, ignorando che oggetti differenti richiedono metodi differenti (Voghelin). Tutto questo era stato capito anche da Etienne Gilson, che scandisce a chiare lettere che la scienza risponde al “come” e non al “perchè” all’interno del mondo, e come visto da Roger Scruton, la scienza non ha tutte le risposte perché non ha tutte le domande, essendo legata a un determinato tipo di indagine investigando solo una determinata parte del reale. Tutto ciò si collega alla perfezione con il discorso di Ratzinger a Ratisbona, quando spiegò chiaramente che la scienza e il metodo scientifico non sono in grado di rispondere alle domande trascendentali,esistenziali, e atemporali. Come individuato dall’ex pontefice inoltre l’etica, il nostro agire, e i nostri fini sono collegati a domande di tipo pneumatico, che riguardano il senso, il perché dell’esistenza, coinvolgono tutti noi e riguardano la filosofia,la metafisica, la religione (in prima battuta), e poi anche a seguire il mondo delle arti umanistiche che codificano queste risposte e le proiettano nel mondo, dando vita a una cultura, un’antropologia e una determinata sociologia. Il metodo scientifico non può indagare in modo valido e tangibile questi ambiti e non può fornire risposte adeguate.

Per quanto si vuole decantare un mondo fatto di sola scienza, non ci si accorge che le varie discipline come l’economia, la giurisprudenza ecc. ecc non possono vivere senza i quesiti di tipo etico ed esistenziale e quindi la società ha bisogno di integrare le nozioni scientifiche con quelle umanistiche, accettando metodi e assiomi differenti. Possiamo vedere ad esempio che nella società viene commerciato solo ciò che viene reputato sostenibile a livello etico, quindi capiamo come vi è un legame tra le varie materie, così come vediamo che le leggi e le normative agiscono in base ai parametrici etici e culturali del popolo, essendo regolamentate per tutelare e difendere una determinata civiltà, un determinato spirito, e in tutto questo non possiamo scordare i codici deontologici, che sono collegati al nostro agire (aziendale e privato) collettivo e non, che riguardano le nostre azioni. Tutti questi aspetti sono collegati al perché del nostro vivere e del nostro fare, le cui domande possono essere affrontate solo in via filosofica, teologica, metafisica, e sociologica, ritrovandosi a integrare necessariamente l’indagine empirica e positiva, inoltre non dobbiamo scordare che la scienza stessa senza etica, e orientamento umanistico rischia di diventare solo corruzione e prostituzione intellettuale.

Questo discorso abbraccia in modo forte il mondo della teologia e della filosofia, dato che, come ha dimostrato Kolakowsky, verità, morale ed etica, sono possibili solo se ci imbattiamo in un discorso religioso: bene e male infatti non possono essere scanditi in un semplice rapporto costi/benefici come sognavano i discepoli di Smith,se bene è solo “cio che è meglio dì” come diceva un vecchio teologo morale allora non esiste nulla di veramente buono o cattivo,il giusto e l’ingiusto diventano allora solo il frutto di un calcolo personale. E anche il percorso della verità rimane qualcosa di fortemente ancorato alla teologia: o essa è in rapporto con l’Assoluto, oppure se abbiamo delle verità parziali non sappiamo mai quanto la nostra verità possa cambiare di senso e di significato in rapporto a una verità totale, e quindi senza Assoluto ogni verità relativa perde valore, il mondo empirico e scientista, non può oltrepassare questi particolari aspetti.

Le domande che riguardano l’essere,l’etica, la giustizia, il nostro agire il bene e il male, non possono essere circoscritte all’interno del metodo scientifico, bensì hanno bisogno di un altro tipo di indagine.

(articolo parte 2)

Foto di Lucas Pezeta: https://www.pexels.com/it-it/foto/telescopio-nero-sotto-blue-e-blacksky-2034892/

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