Come ripartire culturalmente

Simone D'Aurelio

(2 min. lettura)

Come ripartire culturalmente? Prima di tutto dobbiamo smetterla di focalizzarci e dare risalto alla tv spazzatura, dobbiamo riproporre un arte, una musica, una letteratura, una filosofia, che non verta sull’esistenzialismo, sulla filosofia consumistica, sul liberismo assoluto, dobbiamo ripartire senza la depressione nichilistica, e il vuoto dei restanti movimenti. Dobbiamo smetterla di vivere una cultura incentrata sulla pornografia ed affezionata solo all’immagine, smettialmola di puntare i riflettori solo sull’apparire dimenticando l’essere, perché il problema non solo gli/le influencer ma sono le persone che strisciano ai piedi di queste vetrine ambulanti. Dobbiamo creare una cultura che crea una bellezza orientata, indisponibile, essa avrà un senso un ordine, dobbiamo inoltre ripartire nelle scuole, facendo scoprire i limiti del metodo scientifico, l’importanza della filosofia, della metafisica, delle tradizioni, mostrando come il progresso tecnico non incide sull’essere, mostrare i limiti dell’illuminismo, i suoi fallimenti, gli sbagli del positivismo, la bellezza e gli effetti del pensiero cristiano. Dobbiamo far vedere inoltre come l’uomo non è riuscito a redimersi nè con il Superuomo, nè con i sogni transumani, dobbiamo mostrare come il 900 sia stato segnato da persone che non sono riuscite (nonostante il progresso scientifico) a rispondere alle domande esistenziali, come quest’epoca sia stata coinvolta in grandi tragedie, come il vuoto la disperazione nichilista abissale di molti grandi poeti e artisti degli ultimi tempi denunci un vuoto metafisico, segnali lo smarrimento da diversi decenni a questa parte. Dobbiamo fare in modo che la cultura non sia narcisismo, esaltazione del sé, ma che sia al servizio dell’uomo per arricchirlo. La cultura di oggi è senza finalità, senza senso, senza un perchè , se non per accordi commerciali, l’informazione diventa plasmabile al miglior offerente. Per cultura vera si intende arricchimento dell’essere, del suo spirito, dei suoi valori, per essere veri artisti però bisogna essere vere persone, non venditori di fuffa, nessuno può trasmettere in sé ciò che non ha in sé. I vari Ferragnez, Gue Pequeno ecc. possono donare nei loro testi solo ciò che hanno in sè, nel loro essere: passioni per le donne, per i soldi, superficialità, elogio delle droghe, liberismo assoluto, pseudo cultura commerciale del momento, al servizio delle etichette. L’artista vero invece vero deve essere indisponibile a svendere ciò che ha da trasmettere, la vera arte non si può comprare, perché l’arte, non può essere disponibile, il cuore dell’artista vive nella trasmissione. Il cuore del filosofo, e dell’intellettuale, sta nel decifrare la realtà, e nel trovare la verità. Per tornare a fare una cultura seria c’è bisogno di una certa consapevolezza, essa deve essere presa in modo ben definito e chiaro, deve avere qualcosa di formativo e performativo, non una brodaglia per il rimbambimento delle persone, ci sarà anche la satira la trasmissione meno difficile e più spassosa, ma essa sarà una piccola parte del grande insieme che si cercherà di trasmettere (non si può vivere di soli reality,tv spazzatura,icone culturali trash e simili). Che lo vogliamo o no, la cultura di oggi è la risposta all’uomo di oggi, al suo grado di superficialità, al suo grado di annichilimento, di torpore, di collasso, è un serio indicatore di come una larga parte della popolazione vive la vita.

Photo by Ashley Davis on Unsplash

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