La politica italiana: la caduta libera di questi anni e da dove si può ripartire

Simone D'Aurelio

(6 min. lettura)

Tra i tanti personaggi politici abbiamo c’è lui il caro giggino di Maio, quello che può essere considerato in fondo il vero simbolo dell’Italia di oggi, nella sua debacle politica. Il ragazzo era stato votato, negli anni passati, da milioni e milioni di italiani, il sud, e il centro infatti erano diventati un’incredibile area pentastellata che voleva il politico “ribelle” a capo del nostro governo. Il grido era quello di onestà, e ci prometteva di voler rivoluzionare totalmente il sistema. Ma che fine ha fatto quel Di Maio? E’ sparito nel nulla, mi dispiace dirlo ma è così, da anti europa e contro le banche e anti euro a ultraeuropeista pro banche super euroinomane, dalle urla che intimavano a non allearsi mai fino a diventare alleato con tutti i partiti più grandi del nostro paese, ma lui ha qualcosa in più rispetto agli altri, è la perfetta metamorfosi che può rappresentare la debacle, quella fatta di giuramenti, di urla, di slogan tipica della politica italiana fatta di una sola cosa: promesse impossibili da mantenere susseguite da un flop nazionale. Quella che vedi in tv, ma che non lavora sul territorio, quella che è sempre presente nei social, ma che non dialoga per davvero con i cittadini, quella che di facciata è appetibile ma sul pratico non porta innovazione, quella che diceva di lottare per gli ultimi e invece ha dimenticato tutto diventando ancella degli aguzzini del popolo. E’ interessante vedere come in questi giorni giggino, preme in modo forte anche contro gli stessi esponenti del partito pentastellato per l’invio di armi in Ucraina, come si è totalmente allineato in tutto e per tutto all’Ue e alla Nato, fino a pochi anni fà i toni utilizzati dal suo partito erano totalmente diversi, c’era anche il suo compagno Di Battista che parlava dell’UE in toni ampiamente dispregiativi. Ma adesso siamo quasi al colmo, ormai ciò che preme in Italia, ed ai suoi dirigenti politici, non è la politica interna ma l’allineamento ai diktat dell’Unione Europea e rispettare tutti i patti, essere sottomessi sotto ogni profilo, qualsiasi guerra, qualsiasi riforma, qualsiasi iniziativa economica, è da eseguire ciecamente solo secondo i loro dettami, tutto viene trasfuso anche a livello sanitario, filosofico, legislativo. Sempre più le piccole medio imprese possono aprire se vincono i bandi dell’unione europea, sempre più comuni sono dipendenti nelle proprie iniziative dall’Ue, di Maio e i 5 stelle, il partito anti-ue è diventato la spalla dell’Europa. La caduta libera dell’Italia è visibile nel suo regime politico: governata da banchieri non eletti, tenici e supertecnici che ci portano sempre più in un oblio. I giovani del ceto medio di oggi anzichè comprare case rateizzano cellulari, anzichè guardare e approfondire la propria cultura soffrono di Oikofobia permanente aprendosi all’infinito ecumenismo e annullando il proprio essere nella cancel culture, gli adulti sempre più esiliati si ritrovano in difficoltà, specialmente per il proprio futuro, gli anziani sono ai margini totalmente dimenticati. E’ interessante in tutto questo sapere che una persona con un’ampia esperienza politica aveva già previsto il flop dei 5 stelle in tempi non sospetti: Danilo Quinto, e lo ha fatto con una deduzione semplice ma efficace, nel suo interessante libro “Pensiero unico e false ideologie” (Solfanelli, 2017). Come si può intravedere in un suo articolo (datato 2016) la Raggi dopo diversi mesi di mandato non era riuscita a fare nulla di rilevante su Roma, la considerazione di Danilo, è acuta e diretta capisce che se già a Roma si è fatto poco se non nulla, come si pretende di fare molto a livello nazionale?

“Non c’è da stare allegri, da questo punto di vista, perchè i grillini sono solo un’anomalia sono manifestamente non in grado di determinare le sorti di governo di una città, figuriamoci di un Paese.” (Pensiero unico e false ideologie, pag.27, Solfanelli, Danilo Quinto)

La politica degli slogan sogna la rivoluzione francese (su cui ci sarebbe molto da dire in negativo) promette di spianare le montagne con i voti, con il sistema quantitativo, ma poi si piega di fronte al gigante Europa, la politica vera deve partire, dalla qualità, dai fatti, dagli esempi, e deve uscire dall’ansia assolutamente trionfare a tutti i costi, il suo unico obiettivo deve essere il bene, e per questo deve essere sostenuta da persone che hanno una vera concezione di bene e male, per il singolo e per il collettivo, cose molto difficile in questo paese solipsista, perchè la politica nel suo principio è la ricerca del benessere della collettività, proprio per questo senza una precisa idea di come raggiungere questo traguardo rimane tutto impossibile. Chi vive nella dittatura del relativismo non ha portato e non porta con se nulla di buono, la storia lo insegna, e chi urla “onestà,onestà” senza essere in cuor suo onesto non può aiutare gli altri, chi vuole fare politica senza portare i fatti finisce la sua corsa, anche se si insinuerà nei palazzi del potere, l’infamia sarà sempre con lui, è già sconfitto come uomo nella sua anima. Se qualcuno vuole fare politica deve partire dal suo territorio, dal suo paese, dalla sua città, deve spendersi e mostrare i fatti, questi parleranno da sè, deve essere una persona che è disposta a spendersi per la collettività, la sua altezza morale, deve essere un’esempio, facendo il bene a livello locale, si può pensare poi a fare il bene a livello regionale ed a seguire a livello nazionale e infine internazionale. I guerrafondai come di Maio non solo stanno danneggiando un paese sul collasso, ma fanno danni anche a livello internazionale, anzichè lottare per trattare una pace, lottano per investire milioni di euro in armi da inviare ad un paese extra-ue che sta chiaramente perdendo e che porta con sè a un’allargamento di morti, di devastazione e di disperazione. Se chi ama la pace è ormai filo-putiniano come lo è il Papa, chi ormai è per l’escalation di morti, e violenza è un nazi europeista filo-bideniano, che fino a ieri difendeva la vita come valore assoluto nel periodo Covid, e adesso vuole sacrificarla e aprire allo scontro nucleare. Ci mancano sempre più veri politici in Italia, che hanno a cuore il proprio paese e non le indicazioni di Bruxelles, ci mancano politici disposti a sacrificarsi per la collettività e non a campare sulle spalle dei cittadini, poltici che la smettano di fare leggi per i propri comodi come ha fatto Conte, ma che siano coerenti con le loro promesse, e ci mancano tanto veri scrittori, redattori,saggisti e uomini di fede e di qualità come Danilo Quinto che sono in grado di fare una seria disamina a tutto tondo in questo paese e danno il buon esempio con le loro opere e mettendo in gioco se stessi: ormai invece siamo sempre più circondati da giornalisti e scrittori cialtroni che scrivono sui giornali mainstream pensando solo ai loro comfort, diventando la corrotta cassa di risonanza di un potere che ormai non solo si dimentica del popolo ma và in direzione totalmente opposta.

Foto di Yan Krukov: https://www.pexels.com/it-it/foto/legno-natura-donna-foresta-5215653/

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