In ricordo del buon ladrone chiamato Disma pt. 2

Simone D'Aurelio

(2 min. lettura)

(link articolo parte 1)

La santa ci mostra diverse cose sul famoso “buon ladrone” prima di tutto che i era socio dell’altro, per secondo che la sua vita era stata già intrecciata con quella della sacra famiglia, per terzo la scena rappresentata: vediamo come Disma, accetta la sua sorte, ma ancora di più lentamente puntando gli occhi su Cristo apre il suo cuore, e viene toccato dalla grazia, Gesta al contrario il suo compagno non accetta ciò che succede anzi vediamo che nonostante risulti colpevole come Disma, pretende che Gesù sia al suo servizio, anzi in atteggiamento egoistico e narcisistico, pensa che se quello è davvero il Messia solo nella misura in cui lo fà fuggire dall sue colpe dalle sue responsabilità, nella misura in cui lo salva dal sua destino terreno. Sono due figure contrastanti, che alla fine della loro vita si trovano in completa contrapposizione a Disma gli viene da rivolgersi a Cristo, per chiedere perdono, pietà, riconoscendo i suoi limiti, i suoi errori, ma ancora di più, è umile, ma non solo, si affida a Dio, sà che sta scontando i suoi mali, accetta ciò che vive, accetta la realtà, soffre, è nel pieno di atroci dolori, ma in tutto questo la sua speranza ultima e il suo fondamento è nel Rabbì, è un’uomo convertito di cuore, un’uomo in grado di riconoscere anche Cristo, che sfigurato oltraggiato, messo alla prova in modo inaudito sopporta tutto, riconosce che il Messia si sta facendo carico di una serie d’ingiustizie che non sono sue, di un dolore inaudito che non è il risultato delle sue azioni, capisce qual è la Verità, e quanto è grande Jeshua. Gesta al contrario va da Cristo con delle richieste, vuole che esegua ciò che dice e sopratutto non vuole quella sorte, se è Dio che è in croce poco importa ciò che conta è che deve dargli la vita che vuole. Due atteggiamenti diversi uno di fede, uno che capisce la natura di Cristo , che lo vede grande e sofferente, al tempo stesso, un’altro che lo vede come uno strumento per il proprio sè. In tutto questo il Signore, combatte fino all’ultimo, prega durante il dolore immenso e nella sua misericordia a chi è veramente pentito apre le porte del suo cuore, un Dio che combatte fino all’ultimo istante pur di salvare, che è al nostro fianco , in mezzo agli attimi più difficili della nostra vita, e che non demorde, che fà tutto ciò che può fino all’ultimo secondo rispettando il libero arbitrio dei due ladroni. Un Dio che si spende e si gioca il tutto per tutto e che al primo vero segnale di pentimento, arriva ad aprire le porte del paradiso al buon ladrone. Un Dio che non si ferma alla creazione, ma che tocca le piaghe del dolore, e che si offre fino all’ultimo respiro di salvare l’anima di ogni uomo. Disma un buon ladrone che ha avuto il coraggio, la forza e la tenacia di aprire il suo cuore a Dio negli ultimi istanti della sua vita, è stato eternamente ricompensato….

Foto di Alexander Zvir: https://www.pexels.com/it-it/foto/alberi-pietre-statua-scultura-6195726/

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