L’era dell’immediatezza

Simone D'Aurelio

(3 min. lettura)

Il postmoderno non è solo l’era dell’ateismo, e del nichilismo,ma rappresenta anche l’epoca del tutto e subito, dell’immediato; la vita viene vissuta senza freni, in una prospettiva di eterna accelerazione sotto ogni aspetto: Enza Galluccio ha ben notato tutto questo nel suo saggio (1). I tempi “morti” non esistono più e si tende ad andare verso una corsa infinita, e questa cosa può essere vista in vari aspetti della nostra vita,lo notiamo nella comunicazione che passa dalla carta stampata degli anni 90 all’immediatezza di internet,nei tempi recenti si passa dai video divulgativi di Youtube all’era dei TikToker, ma vediamo anche che si sta andando dalle analisi dei grandi giornalisti agli slogan vuoti di una certa cultura sempre più anonima, insomma ovunque si va accelerando. La stessa logica economica, e della finanza, cerca una crescita infinita, e una produttività infinita, si cerca quindi di velocizzare i processi sempre di più. In tutto questo,vogliamo parlare dei rapporti umani e della natura? Il tempo della conoscenza tra coetanei è ormai solo una rampa di lancio per arrivare al traguardo (rapporto sessuale) vivendo l’interazione in una logica economica e cercando di dimezzare sempre di più i tempi, ma non c’è solo questo, l’uomo ha perso la confidenza con la natura, col ritmo delle stagioni, con l’aspettare, con il nascere e il morire. La finanza, slegata dall’economia, a sua volta slegata dall’etica, dalla religione, e da una sana filosofia, nonchè da un’impianto metafisico naturale, sta creando l’era dell’immediatezza. La stessa interazione viene stavolta, non c’è più relazione neanche tra vicini della comunità neanche per lo scambio dei servizi, ma comode applicazione che abbattono i costi e il tempo dello spostamento e della conoscenza. Il tutto e subito erode gli spazi per ogni cosa. Nella voglia di raggiungere il liberismo assoluto si ergono nuovi totem, e nuovi tabù, il rapporto con il tempo è ormai segnato da una sola parola: “immediatamente” che è slegata dal passato dal presente, e dal futuro, dall’eterno e dal finito.

La testimonianza di quest’epoca figlia della tecnica, e del dominio del mercato, non ha rispettato le promesse dei sessantottini, che vedevano nella sovversione dell’ordine un miglioramento delle cose, semmai li ha portati ha diventare impiegati di banca, schiavi delle performance, e del materialismo. Nella voglia di convogliare il vicino e il lontano, in un’unico colore, cercando così di allineare i flussi economici si arriva all’era dove abbiamo sempre meno tempo, dalla cultura sempre più dimenticata, fino allo stesso shopping, dove i centri commerciali soppiantano le lontane vetrine degli anni 90 tra loro troppo lontane per il flusso immediato di merci. Anche la burocrazia viaggia sempre più spedita, pec, identità digitale, la pubblicità e le banche a volte calcolano i dati di certi clienti sulla base di algoritmi, l’era del tutto e subito non può aspettare, e ogni giorno cercherà di togliere ore, minuti secondi, all’umanità, sempre più modificata come gli OGM pronti a dar frutti immediati dalla terra.

E se presto arriverà la carne sintetica, fresca di stampa, come non parlare del mondo dell’arte, su questo vorrei ricordare una considerazione del mio caro amico, Stefano D’Angelo,autore, artista e compositore “In un’epoca veloce, dove la maggior parte degli artisti hanno la possibilità di esporsi a 360 gradi tramite internet bisogna essere altrettanto veloci a selezionare ciò che ci piace o meno. Spesso, nel campo musicale tutto ciò si traduce con un breve ascolto di ogni cosa che ci viene proposto, senza però approfondire nulla dell’oggetto in se. La così detta generazione dello “skip” è la figlia dello zapping televisivo, al quale i produttori musicali fanno fronte (per esperienza personale) con canzoni sempre più brevi e con il punto clou del brano sempre più vicino al tempo zero. Oggi si tende quindi ad investire più tempo e denaro per un official video o un singolo di punta piuttosto che per un album intero, le cui tracce saranno probabilmente “skippate” o addirittura inascoltate. E’ il nuovo tutto e subito, che divora l’arte fatta con il cuore”

https://linktr.ee/aintofficialpage

(link con le varie pagine di riferimento dell’artista)

(1) La solitudine dell’essere umano,l’individuo nella modernità globalizzata, La Vela,2022

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/sentieri-di-luce-sull-autostrada-di-notte-315938/

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